“Il tema della pubblicità è molto importante. Ha un ruolo nel distinguere l’offerta legale da quella illegale ma ha anche un ruolo promozionale del gioco. Quasi tutti gli stati europei si stanno allontanando da questa logica e non si vuole fornire al gioco un eccesso di legittimazione attraverso la pubblicità”. E’ quanto dichiarato Alessandro Aronica, presentando l’intervento di Valerie Peano, dello European Association for the Study of Gambling. “Che cosa è stato fatto in Italia per la pubblicità del gioco? La prima legge contro il gioco illegale risale al 1989 – ha detto Valerie Peano – per avere una particolare specifica sul gioco, in special modo sul gioco online, dobbiamo aspettare il decreto Balduzzi. Questo primo inquadramento lo troviamo nella legge di Stabilità 2016 che ha inasprito questi principi, con gli orari soprattutto, ed altre restrizioni anche in termini di principi, elaborati dallo Iap. In nessuno stato europeo c’è un divieto assoluto di pubblicità sul gioco online, piuttosto c’è una regolamentazione. Il raffronto della legislazione italiana di disciplina delle attività di promozione e comunicazione commerciale del gioco con vincita in denaro, anche a distanza, con le scelte normative effettuate in altre giurisdizioni europee da una parte e la posizione delle istituzioni europee dall’altra, consente di confermare la bontà della linea di indirizzo intrapresa, delegittimando ogni tentato approccio proibizionistico di divieto assoluto della pubblicità che danneggia l’offerta legale del segmento online e la corretta informazione degli stessi consumatori”. es/AGIMEG