Emergono nuove rivelazioni a seguito dell’operazione Gambling condotta da Carabinieri, Guardia di Finanza, squadra mobile e Dia di Reggio Calabria – in collaborazione con Scico e Nucleo Speciale Frodi Tecnologiche di Roma della finanza – che ha portato al sequestro di beni per 25 milioni di euro – 21 società italiane ed estere, 31 siti nazionali e internazionali, 36 immobili. Secondo fonti vicine alle indagini contattate da Agimeg, “chi gestiva il patrimonio era una società che attraverso un mandato fiduciario controllava le altre società, per cui in sostanza non era possibile ricostruire chi fosse il vero dominus della situazione. Il soggetto criminale, definiamolo ‘Mister X’, risultava esponente e beneficiario di un trust a Malta e controllava tutta una serie di soggetti operanti a Panama o Antille olandesi che esercitavano il gioco online, tra cui poker e giochi da casinò. E’ una galassia ancora tutta da esplorare che l’autorità giudiziaria sta cercando di ricostruire anche grazie alla polizia a livello internazionale, tra cui le autorità maltesi. Il centro decisionale era operativo in Calabria: un gruppo criminale era un’associazione a delinquere di stampo mafioso e l’altro di stampo non mafioso ma che comunque agiva con modalità mafiose. Questi due gruppi criminali – apprende ancora Agimeg – hanno iniziato a operare a Malta grazie a licenze rilasciate da autorità maltesi e da lì, ottenendo flussi finanziari imponenti, hanno allargato il giro cominciando ad operare anche in altri Paesi dove sono state generate società consorelle. In Italia affiancavano attività di .it ad attività di .com. Le associazioni criminali hanno acquisito concessioni anche in altri Paesi come Spagna e Romania: stavano creando un impero a livello internazionale. Dopo l’operazione del 22 luglio scorso e dopo quella di oggi si è attivata una rete di collaborazione sia a livello di autorità giudiziarie che di polizia estere che ci stanno portando a configurare una rete molto internazionale nel settore del gioco e delle scommesse, che si presta al riciclaggio di denaro sporco. Un gruppo criminale era direttamente collegabile alla ‘ndrangheta e un altro vicino alla mafia. Se le indagini continueranno non si escludono nuovi arresti. ‘Mister X’, già presente nell’operazione dello scorso luglio, è emerso in misura più ampia in questa nuova operazione. Questo soggetto era beneficiario di tre trust che controllavano una rete di ben 12 società”. lp/AGIMEG