“L’attività dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli si è sviluppata secondo le linee per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2019-2021, definiti con l’Atto di indirizzo emanato in data 23 aprile 2019 dal Ministro dell’economia e delle finanze. Nell’ambito delle attività di verifica e controllo svolte dall’Agenzia nel 2019, occorre evidenziare il notevole incremento di quelle relative agli scambi, alla produzione ed al consumo di prodotti e risorse naturali soggetti ad accisa. Inoltre, con riferimento al settore monopoli le attività dell’Agenzia sono dirette alla regolazione e al controllo dell’intero comparto dei giochi e alla gestione delle tradizionali competenze sui prodotti derivanti dalla lavorazione del tabacco. In particolare, nel comparto dei giochi, il cui gettito è stato pari a circa 10,6 miliardi di euro, l’Agenzia nel 2019 è stata fortemente impegnata nella verifica della regolarità del comportamento degli operatori con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’offerta dei giochi pubblici, proteggendo i soggetti vulnerabili e contrastando il gioco illegale. Ai fini della tutela dei soggetti vulnerabili, nonché per contrastare il gioco illegale, particolare attenzione è stata riservata al costante adeguamento e sviluppo tecnologico dei sistemi di sicurezza e monitoraggio e al rafforzamento delle attività di controllo, soprattutto al fine di prevenire e reprimere il gioco minorile, anche attraverso una proficua collaborazione con le Autorità di polizia giudiziaria (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia locale)”. E’ quanto si legge nell’allegato alla Nadef riguardante la “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva” pubblicato al Senato. “Le attività dell’Agenzia sono dirette alla verifica e al controllo degli scambi, della produzione e del consumo dei prodotti e delle risorse naturali soggetti ad accisa; alla regolazione e al controllo dell’intero comparto dei giochi e alla gestione delle tradizionali competenze sui prodotti derivanti dalla lavorazione del tabacco. In particolare, nel comparto dei giochi l’Agenzia è fortemente impegnata nell’azione costante di verifica della regolarità del comportamento degli operatori con l’obiettivo di assicurare un ambiente di gioco rispettoso della legalità e responsabile, il tutto in un contesto ampiamente monitorato e tecnologicamente avanzato”, aggiunge. “Il Piano 2019-2021 dell’Agenzia prevede, ai fini del potenziamento dell’attività di contrasto all’evasione: (…) il rafforzamento dell’attività di controllo sul divieto di gioco ai minori, anche in cooperazione con le Forze dell’ordine, con particolare riferimento al controllo sugli esercizi muniti di meccanismi idonei ad impedire ai minori di età l’accesso al gioco, quali il corretto funzionamento di quello finalizzato all’utilizzo della tessera sanitaria; la promozione di attività di studio e analisi per la formulazione di proposte normative per contribuire all’attuazione di quanto previsto dalla L. 96/2018 per la realizzazione di una complessiva riforma in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’Erario”, continua. “Nel settore legale dei giochi non si riscontrano fenomeni di evasione fiscale correlati, giacché il necessario collegamento al “Totalizzatore nazionale” (per l’esercizio delle scommesse), ovvero alla “Rete telematica” (per la gestione degli apparecchi con vincita in denaro), consentono il riscontro – pressoché in tempo reale – dei volumi di gioco/scommesse praticati nelle singole tipologie esercitate dai concessionari e, quindi, della base imponibile soggetta a tassazione nonché dei versamenti dovuti ed eseguiti dai singoli soggetti d’imposta. Tuttavia, tenendo separate le questioni afferenti al riciclaggio e alla possibile infiltrazione criminale nel circuito dei “Giochi pubblici” (fenomeni tenuti sotto controllo da tutti i soggetti istituzionalmente deputati), nel circuito permangono aree di evasione connesse all’esercizio illegale delle diverse attività di gioco. Il gioco che si realizza attraverso gli apparecchi da gioco con vincita in denaro contribuisce in modo consistente alle entrate erariali nel settore dei giochi”, prosegue.
“La Tabella conferma, per il 2019, viene confermato il trend di crescita per gli introiti erariali, con un incremento di circa il 9,4% rispetto al 2018. La categoria apparecchi da gioco con vincite in denaro rappresenta circa il 46,2% del totale delle entrate per il settore ed una della spesa invariata da parte dei giocatori. Al fine di garantire la legalità nel settore dei giochi, l’Agenzia effettua un periodico e mirato controllo degli esercizi che operano nel settore. Nel 2019 l’Agenzia ha effettuato 46.729 controlli (vedi Tabella 4.A.III.14). In gran parte, si è trattato di controlli sugli apparecchi da intrattenimento”, continua.
“Per quanto concerne, inoltre, il divieto di gioco ai minori, nel 2019 sono stati effettuati 26.929 controlli. Sono stati sospesi 39 esercizi per violazione delle disposizioni a tutela dei minori, segno ancora di un fenomeno esistente nei confronti del quale l’Agenzia ha messo una efficace azione di contrasto al gioco minorile. Nella pianificazione del numero dei controlli nel settore dei giochi da svolgere sul territorio nazionale, si è tenuto conto della concentrazione degli esercizi, del diverso grado di pericolosità rilevato dagli esiti delle verifiche effettuate nell’anno precedente e delle risorse disponibili presso ciascun Ufficio. Nel corso dell’anno, sono stati monitorati costantemente gli esiti dei controlli e definite le priorità di intervento. Nel settore dei giochi verrà ulteriormente sviluppato il sistema di monitoraggio dell’offerta attraverso l’evoluzione della “banca dati sui giochi” e l’integrazione con i sistemi delle altre Autorità coinvolte; ciò al fine di verificare l’andamento dei volumi di gioco e la relativa distribuzione sul territorio nazionale, con particolare attenzione alle aree più soggette al rischio di concentrazione di giocatori affetti dal disturbo da gioco d’azzardo. Inoltre, sarà promossa attività di studio e analisi per la formulazione di proposte normative per contribuire all’attuazione di quanto previsto dalla L. 96/2018 per la realizzazione di una complessiva riforma in materia di giochi pubblici in modo da assicurare l’eliminazione dei rischi connessi al disturbo da gioco d’azzardo e contrastare il gioco illegale e le frodi a danno dell’Erario; Verrà rafforzata l’attività di controllo sul divieto di gioco ai minori, anche in cooperazione con le Forze dell’ordine, con particolare riferimento al controllo sugli esercizi muniti di meccanismi idonei ad impedire ai minori di età l’accesso al gioco, quali il corretto funzionamento di quello finalizzato all’utilizzo della tessera sanitaria”, aggiunge.
In riferimento all’attività della Guardia di Finanza si legge invece: “Nel corso del 2019, nell’ambito dei richiamati piani d’intervento, l’attività delle unità operative del Corpo è stata principalmente rivolta a contrastare: (…) i fenomeni di illegalità e di abusivismo nel settore dei giochi e delle scommesse (avuto riguardo, in particolare, agli apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento), perpetrati anche mediante illecite piattaforme ubicate in Stati esteri”. “Nel corso del 2019 – continua -, nei confronti di soggetti connotati da pericolosità fiscale o comunque di tipo economico-finanziario, sono stati eseguiti sequestri per 980 milioni di euro e confische per 997 milioni di euro mentre sono state poste al vaglio dell’Autorità giudiziaria proposte di adozione di misure cautelari reali per 2,2 miliardi di euro. Oltre alle 11.048 indagini concluse, nel 2019 sono state assegnate ai Reparti del Corpo altre 12.397 deleghe d’indagine in materia di reati tributari, giochi e scommesse, accise e contrabbando”. “Si evidenzia, infine, che delle 12.397 deleghe di indagine di polizia giudiziaria in materia di reati tributari, giochi e scommesse, accise e contrabbando assegnate ai Reparti del Corpo nella scorsa annualità, 330 hanno avuto riflessi di carattere internazionale. Tra le 11.048 indagini concluse, analoghi risvolti sono emersi in 349 casi”, aggiunge. “Al fine di garantire un’adeguata presenza ispettiva nel settore dei giochi e delle scommesse, è stata confermata, anche per l’anno 2019, l’esecuzione di due piani operativi denominati: “giochi illegali”, per il contrasto dei fenomeni d’illegalità e abusivismo nei settori dei giochi120, compresi quelli on line, delle manifestazioni a premio e di sorte locali; “scommesse illegali”, mirato a prevenire e reprimere gli illeciti che interessano le scommesse e i concorsi pronostici, inclusi quelli on line. L’attività della Guardia di Finanza a tutela del monopolio statale del gioco è volta a reprimere tutte le forme di illegalità che interessano il settore – dal mancato pagamento dei tributi, ai fenomeni di abusivismo, alla presenza di organizzazioni criminali nella gestione delle attività lecite e illecite – allo scopo di tutelare: il gettito fiscale connesso al prelievo erariale unico, all’imposta unica sulle scommesse e all’imposta sugli intrattenimenti, oltre che alle imposte dirette e indirette; il corretto funzionamento del mercato dalle distorsioni provocate da operatori privi delle concessioni e delle autorizzazioni previste dalla legge; i consumatori da proposte di gioco illegali, insicure e prive di alcuna garanzia, avuto particolare riguardo alle fasce più deboli. L’impegno operativo dei Reparti si sviluppa, in primo luogo, attraverso controlli di natura amministrativa, svolti in forma autonoma o in maniera congiunta nell’ambito di piani di intervento coordinati con le altre Forze di Polizia e con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli. Questi piani vengono attuati nell’ambito: del “Comitato di Alta Vigilanza per la prevenzione e repressione del gioco illegale, la sicurezza del gioco e la tutela dei minori”, previsto dall’art.15-ter del Decreto Legge 1 luglio 2009, n. 78, convertito dalla Legge 3 agosto 2009, n. 102; del c.d. “Piano Balduzzi”, previsto dall’art. 7, comma 9, del D.L. 13 settembre 2012, n. 158, convertito dalla Legge 8 novembre 2012, n. 189, il quale prevede la pianificazione annuale, da parte di Agenzia delle dogane e dei monopoli e Guardia di Finanza, di controlli specificamente destinati al contrasto del gioco minorile, presso gli esercizi dove sono installate newslot ovvero vengono accettate scommesse, in prossimità di istituti scolastici, strutture sanitarie e ospedaliere e luoghi di culto. Per la scoperta e la repressione delle più gravi e complesse forme di frode e di illecito, le unità operative svolgono indagini di polizia giudiziaria, sotto la direzione della magistratura inquirente, avvalendosi degli incisivi strumenti investigativi previsti dal codice di procedura penale. La Guardia di Finanza, inoltre, fornisce il proprio contributo per arginare la diffusione del gioco abusivo via internet: a tal fine viene effettuato un continuo monitoraggio del web, volto all’individuazione di condotte illecite e alla verifica dell’avvenuta inibizione dei siti di gioco non autorizzati. In questo ambito, il Corpo ha complessivamente effettuato 6.334 interventi, di cui 1.208 irregolari, riscontrando 1.883 violazioni e procedendo alla verbalizzazione di 12.318 soggetti. Sono state, altresì, concluse n. 157 indagini delegate dall’Autorità Giudiziaria. A seguito delle attività ispettive sono stati sottoposti a sequestro 1.794 apparecchi e congegni da divertimento e intrattenimento irregolari, in cui vengono ricompresi anche gli apparecchi terminali “Totem” nonché 641 punti clandestini di raccolta scommesse. Particolare attenzione è stata rivolta anche alla diffusione dei Centri di Trasmissione Dati (C.T.D.), canale privilegiato utilizzato dagli allibratori esteri sprovvisti di concessione statale e di licenza di pubblica sicurezza, per la promozione della raccolta in Italia di scommesse. Si tratta, in sostanza, di agenzie attive sul territorio nazionale che si pongono quali intermediari tra gli scommettitori e i bookmaker, con il compito di raccogliere le puntate del singolo giocatore, trasmettendo i dati, per via telematica, all’organizzatore estero privo di concessione. In relazione a tale fenomeno, va ricordato che l’art. 1, commi 927 e ss., della Legge 28 dicembre 2015, n. 208, ha introdotto una presunzione iuris tantum sull’esistenza di una stabile organizzazione in capo all’impresa non residente che si avvalga, ai fini della raccolta delle scommesse, di uno o più soggetti residenti, operanti nell’ambito di un’unica rete di vendita, anche sotto forma di centro trasmissione dati, cui sono attribuite le attività tipiche del gestore, quando i flussi finanziari intercorrenti tra i gestori e il soggetto non residente superino, nell’arco di sei mesi, l’importo di 500.000 euro”, conclude. cdn/AGIMEG