Oggi, alle ore 15:00, si terrà davanti alla Giunta regionale del Lazio la manifestazione dei lavoratori del gioco pubblico denominata “Non lasciate il Lazio alle mafie”. Lavoratori ed imprenditori del settore – chiuso a livello nazionale da fine ottobre, dopo il primo lockdown di primavera – si riuniranno – segnala l’agenzia Agimeg – sotto il palazzo del Consiglio regionale del Lazio per scongiurare l’entrata in vigore della Legge regionale 5/2013 recante ‘Disposizioni per la prevenzione ed il trattamento del gioco d’azzardo patologico’ che, così come modificata dal Consiglio Regionale nel febbraio dello scorso anno – nel collegato di Bilancio – prevede una retroattività che di fatto provocherà l’espulsione del gioco pubblico dalla quasi totalità del territorio.
Nelle disposizioni 2013 non si prevedeva infatti che la legge si applicasse alle attività di gioco già esistenti, ma con le disposizioni 2020 è stata prevista una retroattività del distanziometro che andrà a colpire gradualmente anche gli esercizi, con slot all’interno dei locali, che offrono giochi e scommesse. Il primo step entrerà in vigore il prossimo 31 agosto 2021, quando dovranno essere rimossi gli apparecchi da intrattenimento negli esercizi generalisti (bar, tabaccai, etc.) nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili. Il secondo step scatterà invece dal 28 febbraio 2024, con la rimozione degli apparecchi da intrattenimento nelle sale dedicate, sempre entro 500 metri da luoghi sensibili, mentre dal 28 febbraio 2025 l’applicazione della retroattività colpirà gli esercizi con licenza ex art. 88 Tulps successiva al 1° gennaio 2014. Nelle stime, calcolando la collocazione rispetto ai 500 metri, la percentuale di insediabilità delle attività di gioco è compresa tra lo 0,7% e il 5% dell’intero territorio. Nello scenario meno sfavorevole i posti di lavoro a rischio nel Lazio sarebbero almeno 5 mila, ma potrebbero superare anche i 7 mila. La misura, oltre a causare la chiusura di migliaia di attività ed avere ripercussioni pesantissime sui lavoratori del settore, spalancherà le porte al gioco illegale, alle sale clandestine, ai clan della malavita.
Numeri alla mano, il settore del gioco pubblico nel Lazio conta 1,8 milioni di giocatori, 7,6 miliardi di euro di giocate nel 2019, di cui 4,6 miliardi di raccolta nel comparto Awp-Vlt – che ha prodotto un gettito erariale di 1 miliardo di euro – con un totale di 6.400 esercizi del comparto apparecchi da intrattenimento, di cui circa 1.300 specializzati. Tra l’altro nel Lazio la perdita di addetti nel comparto degli apparecchi da intrattenimento ha effetti sociali più accentuati che nel resto d’Italia. Infatti la regione ha la più alta densità di addetti nella gestione degli apparecchi che consentono vincite in denaro: 25 addetti ogni 100 mila abitanti, mentre la media complessiva delle altre regioni è di 14 su 100 mila. La legge regionale produrrebbe anche danni per l’erario: a rischio infatti 300 milioni di euro di gettito erariale dai soli apparecchi, nello scenario meno sfavorevole. cr/AGIMEG