Newslot, al Consiglio di Stato nuova udienza sulla sala slot chiusa da Sindaco di Milano. Ordinanza entro 48 ore

Consiglio di Stato, la Quinta Sezione torna a discutere dell’ordinanza con cui il Comune di Milano ha tentato di chiudere la sala slot di corso Vercelli. Il provvedimento comunale – a metà marzo –  è stato sospeso in via cautelare dal Tar Lombardia che ha fissato l’udienza di merito l’8 ottobre prossimo. Il Comune ha impugnato l’ordinanza cautelare, e nel giudizio d’appello è intervenuta – schierandosi a fianco al Municipio – anche la Regione Lombardia. Il ricorso era stato discusso di fronte ai giudici di Palazzo Spada a fine maggio; questi tuttavia – vista “la complessità delle questioni dedotte e la delicatezza degli interessi coinvolti” – hanno disposto un rinvio all’udienza odierna  per attendere che scadessero “i termini a difesa nei confronti dell’appello incidentale della Regione Lombardia”. Nell’ordinanza del Tar Lombardia si spiegava che le slot istallate nella sala non potessero essere considerate “nuove collocazioni” vietate dal provvedimento  del sindaco. La sala infatti era stata autorizzata dal Questore prima dell’entrata in vigore dell’ordinanza comunale. Respinte anche le tesi sul fatto che la sala avrebbe arrecato disturbo all’ordine pubblico (“non sono stati illustrati, nell’impugnata ordinanza, specifici episodi di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica”), sulle ripercussioni alla viabilità (“nel parere negativo sulla viabilità … è stata formulata una mera ipotesi di intralcio alla circolazione), e sulla necessità di tutelare particolari categorie di cittadini dal rischio di sviluppare ludopatie (“il legislatore italiano ha in realtà adottato da tempo una politica espansiva nel settore dei giochi d’azzardo allo scopo di incrementare le entrate fiscali” e che “non si può quindi sostenere che siano perseguite effettivamente la prevenzione dell’incitamento al gioco e la lotta alla dipendenza dallo stesso”). Si attende adesso -nelle prossime 24/48 ore – l’ordinanza del Consiglio di Stato, la questione quindi tornerà al Tar Lombardia per la decisione sul merito. gr/AGIMEG