Morrone (ADICOSP): “Il divieto sulle sponsorizzazioni da parte di società di scommesse, contenuto nel Decreto Dignità, va abolito”

“Se si investe nel calcio conviene anche allo Stato. E’ giunta l’ora di trovare una misura per far sì che il calcio possa reggersi da solo. Leviamo il divieto contenuto nel Decreto Dignità sulle sponsorizzazioni da betting. Le scommesse dal 2018 ad oggi sono aumentate del 32%. La misura è stata spinta da una motivazione demagogica: combattere la ludopatia. Non credo che chi gioca pochi euro in agenzia sia ludopatico”. E’ quanto ha dichiarato Alfonso Morrone dell’Associazione italiana direttori e collaboratori sportivi (ADICOSP), in audizione in Commissione Cultura al Senato riguardo la Riforma del calcio italiano.

“La ludopatia non si combatte così. Togliendo i ricavi delle sponsorizzazioni delle società di betting abbiamo perso molto. In altri Paesi, con per la Premier, dove hanno contesti molto più floridi rispetto a noi questo divieto non esiste. Siamo a livello di competitività indietro rispetto a molti altri Paesi, inoltre viviamo questi vincoli che non hanno nessuna ratio. Chiedo formalmente a voi della Commissione di lavorare anche riguardo questo ambito. Sarebbe un’ulteriore boccata di ossigeno”, ha aggiunto.Calcio scommesse

“Se vediamo un film o uno spettacolo o andiamo in un locale dove si fa musica, il locale paga i diritti di autore. Il movimento calcistico invece non riceve nulla dalle scommesse. Parliamo di 16 miliardi di euro di giocate nazionali, in larga parte riferite agli eventi calcistici. Se riusciamo a trovare la possibilità di un piccolo prelievo, ad esempio dell’1%, andrebbero circa 160 milioni di euro al sistema sportivo. Andremo così a finanziare lo sport, come successo sino al 2003 con le giocate del Totocalcio“, ha concluso. cdn/AGIMEG