Minutillo (ISS): “Importante la distinzione tra giocatore problematico e giocatore patologico. La ludopatia è un termine utilizzato solo in Italia”

Adele Minutillo, Ricercatrice del Centro Nazionale Dipendenze ISS, è intervenuta durante il convegno “Comunicare il gioco responsabile: gli obblighi degli operatori nel gioco legale” che si è tenuto presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquirio al Senato della Repubblica ed è stato moderato da Giuseppe Volpe, managing partner di Cuiprodest. 

“La distinzione tra giocatore problematico e patologico è molto importante, poiché il giocatore patologico ha consapevolezza della propria difficoltà con il gioco. Avere una diagnosi in questo senso consente di intraprendere diversi percorsi che sono garantiti dal nostro servizio sanitario nazionale. Il giocatore problematico non ha contezza della sua difficoltà e sono quelle persone che non riescono a fermarsi e che li porta a giocare tante ore di seguito. Per questi soggetti, il gioco diventa così importante da distoglierlo da tutte le altre attività. La ricerca ci aiuta tanto in questo caso poiché ci permette di catalogare i giochi anche in base ai giochi scelti. Un esempio banale: il giocatore di slot problematico è tendenzialmente un uomo che va dai 30 ai 45 anni. Conoscere questi identikit potrebbe essere utile anche per gli operatori per dare il proprio supporto, poiché gli addetti delle sale sono il primo contatto che hanno queste persone e potrebbero aiutarli indirizzandoli verso percorsi di cura”, ha detto Adele Minutillo.

“L’Istituto da quando si è avvicinato a questa tematica, ha fatto diversi studi epidemiologici per avere contezza del fenomeno anche in base alle fasce d’età. Ad esempio, se un minore gioca d’azzardo va monitorato poiché è predisposto verso comportamenti a rischio anche sotto altri punti di vista.

Il giocatore problematico è problematico anche per gli operatori perché è una situazione critica da gestire. Lo studio del 2018 dell’istituto dedicato al comportamento di gioco fa emergere che la percentuale di giocatori adulti è del 36%, con il 3% di giocatori problematici con una proiezione di 1,5 milioni di persone con problemi per il gioco. Inoltre avevamo delle proporzioni del 5-6% a rischio di sviluppare delle problematicità”, ha aggiunto.Senato evento Comunicare il gioco responsabile

“La ludopatia esiste solo in Italia, poiché significa letteralmente una sofferenza intorno al gioco. La ricerca scientifica ci dice che c’è una profonda differenza tra il gioco e gioco d’azzardo. Infatti, nella letteratura troviamo la dicitura di giocatore problematico. Il nostro tentativo è quindi quello di diffondere informazioni corrette e comprensibili per tutti, spazzando via eventuali distorsioni cognitive. L’illusione della vincita, in tal senso, è una delle tante.

Abbiamo attivato un numero verde nazionale che accolgono tutte le richieste che molto spesso arrivano più dai familiari che dagli stessi giocatori problematici”, ha sottolineato.

“Attualmente la frontiera perseguibile per la prevenzione si chiama “prevenzione partecipata” dove gli attori coinvolti possono costruire punti di dialogo. Credo si debba uscire dalle dicotomie come quella del gioco legale e gioco illegale per fare dei passi in avanti su questo tema. Sottolineo che dalle ricerche emerge che molti utenti non avevano neanche la contezza se il sito su cui giocano sia legale o meno. Questo dovrebbe fare riflettere”, ha concluso. ac/AGIMEG