Mettiamoci in gioco, presentati punti per nuova legge sui giochi: “Divieto assoluto pubblicità, riduzione di un terzo dell’offerta, aumento risorse per cura ludopatia”

dal nostro inviato alla Camera – “Nella prossima legislatura parta subito l’iter di approvazione di una rigorosa legge di regolamentazione del gioco. Una normativa che metta finalmente ordine nel caos in cui il settore è cresciuto, permettendo così di intervenire sui tanti problemi che una diffusione incontrollata dell’azzardo ha provocato nel nostro Paese”. E’ questo l’invito che “Mettiamoci in gioco”, la Campagna nazionale contro i rischi del gioco ha rivolto ai candidati delle prossime elezioni politiche. Nella conferenza stampa che si sta tenendo alla Camera dei Deputati, i rappresentanti di Mettiamoci in gioco hanno illustrato l’appello per una nuova legge sul gioco. Quattro i punti contenuti nell’appello: divieto assoluto della pubblicità su tutti i media e luoghi pubblici, riduzione di un terzo dell’offerta complessiva del gioco, diritto di Regioni ed Enti Locali a regolamentare l’offerta del gioco sul proprio territorio, senza annullarla ma senza nemmeno essere vincolati all’intoccabilità egli interessi già esistenti, aumento delle risorse destinate al sistema dei servizi per garantire cura e assistenza gratuita alle persone affette da disturbo da gioco. L’appello è già stato sottoscritto da diverse decine di candidati alle elezioni politiche di differenti partiti. Se questi quattro punti costituiscono l’ossatura della proposta di Mettiamoci in gioco, sono stati illustrati nella conferenza stampa anche gli altri punti che dovrebbero costituire una legge di regolamentazione del settore. La Campagna sta lavorando a un proprio articolato di legge che verrà presentato a partiti e gruppi parlamentari dopo le elezioni. Questi i contenuti più rilevanti presentati: va utilizzato nei documenti ufficiali e nelle normative di legge il termine “disturbo da gioco d’azzardo”; va garantito un fondo specifico per la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico, dotato di 50 milioni di euro il primo anno, cifra aumentabile negli anni successivi in relazione all’evolversi del fenomeno; all’interno dei servizi per le dipendenze patologiche devono essere previste articolazioni specialistiche per pazienti affetti da disturbo del gioco d’azzardo che garantiscano loro percorsi differenti rispetto ai pazienti con dipendenza da sostanze; la certificazione di diagnosi di disturbo da gioco d’azzardo deve dare diritto a esenzione dalla compartecipazione al costo della spesa sanitaria; va prevista una moratoria per i nuovi giochi d’azzardo e ogni proposta di modifica o variazione circa le caratteristiche dei giochi attualmente in essere deve essere preventivamente autorizzata dall’osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, attivo presso il ministero della Salute. cr/AGIMEG