La Terza Sezione d’Appello della Corte dei Conti ha respinto le istanze di nullità riproposte nel giudizio di secondo grado contro nel procedimento sui ritardi nell’avvio della rete delle newslot. Nel giudizio di primo grado, la Corte dei Conti per la Regione Lazio aveva condannato le 10 concessionarie della rete al risarcimento di un danno erariale complessivo di 2,5 miliardi. Le eccezioni di nullità erano state discusse nell’udienza del 24 aprile scorso, la principale riguardava il mancato rispetto del cosiddetto lodo Bernardo – ovvero la norma dettata con il decreto anticrisi del 2009 che limita le possibilità di indagine dei pubblici ministeri contabili – dal momento che la Procura Regionale aveva avviato l’indagine in assenza di una denuncia da parte dell’Aams, o di una notizia di danno. Per la Corte, tuttavia, la Procura si è attivata anche in seguito alla discussione in Parlamento di un’interrogazione sul pagamento del Preu. La Procura può avviare le indagini anche sulla base di “un presunto ma non meramente ipotetico danno erariale”, partendo da “strumenti informativi diversi” come “stampa, radio, o televisione o anche, come oggi più frequentemente accade, la rete”. Già fissata la prossima udienza – il 20 novembre – in cui si discuterà l’appello contro la sentenza ordinanza del novembre 2010 con cui la Corte ha chiamato in causa Sogei, partner tecnologico di Aams, e ha disposto una consulenza tecnica d’ufficio per accertare i difetti nella progettazione della rete e le eventuali responsabilità di tutti i soggetti coinvolti. Si terrà invece la prossima primavera la prima delle udienze in cui verrà discusso il merito della vicenda. wc/AGIMEG