Martelli (pres. Comm. Aci Esport) ad Agimeg: “Il mondo dei simulatori e degli eSport ha bisogno di regolamentazione. In Italia siamo ancora indietro”

“Cinque anni fa è nato un progetto dalla Commissione Aci Esport, formata da persone esperte nel mondo della simulazione, portando in Aci e quindi in ambito federale quello che era il nostro mondo.

Questo settore necessitava di una regolamentazione e della trasparenza totale di chi vuole partecipare ai campionati”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg Cristiano Martelli, presidente della Commissione Aci Esport, all’Assemblea Nazionale Anci.

L’iniziativa dell’Aci, Automobile Club d’Italia, ha visto l’installazione nel proprio stand di quattro simulatori di guida virtuale, con i quali i visitatori si sono potuti cimentare negli eSport a motori.

“A livello normativo, sugli eSports in Italia c’è ancora tanto da fare. Il Governo dovrebbe lavorare insieme a esperti come noi per cercare di regolamentare quello che oggi è un mondo spinto dal business, ma che non viene controllato e che a livello governativo non ha figure competenti che possano regolamentarlo.

Inevitabilmente questo mondo ha molte lacune e problematiche. Non bisogna dimenticare che stiamo parlando di tutelare un settore che vede protagonisti ragazzi molto giovani che hanno l’opportunità di fare un eSport e anche di essere pagati per questo. E’ necessaria quindi una regolamentazione di un settore ormai riconosciuto anche dal Coni”.

L’interazione tra sport reale e sport virtuale “esiste ed è molto importante. Innanzitutto proprio perché nel nostro ramo specifico, i piloti reali utilizzano i simulatori come allenamento sia mentale sia fisico e tecnico. Sono due mondi molto vicini. Un ragazzo che oggi fa il simdriver di professione, ha l’opportunità, vincendo anche dei campionati, di poter scendere in pista e di dimostrare anche a livello reale se ha le capacità. Il vantaggio è che il settore ha dei costi molto bassi e può essere un trampolino di lancio per poter magari affacciarsi al mondo delle corse reali”.

“Il Governo deve muoversi cercando di non demonizzare gli eSports, ma di regolamentarli e di trattarli come sport, perché di questo si tratta”.

lb/AGIMEG