Manifestazione Fipe-Confcommercio, Padovano (Pres. Confcommercio Pescara) ad Agimeg: “Dal 26 aprile tutte le attività che possono rispettare i protocolli devono ripartire”

“In tutte le piazze italiane sono in corso queste dimostrazioni delle attività aderenti a Fipe-Confcommercio. Vogliamo dimostrare a tutti che il pubblico esercizio è un valore aggiunto per le persone, non è solo un vantaggio economico per i titolari che hanno non solo il rischio d’impresa ma anche quello sanitario. Siamo coloro che tornando a casa la sera già pensano a cosa ci sarà da fare il giorno dopo. Noi non siamo ‘ventisettisti’, il ventisette per noi non esiste. Esiste solo la telefonata del direttore di banca che chiede i versamenti ed è questo il vero problema. Attualmente dobbiamo far tornare l’entusiasmo e ridare alle nostre menti la forza di andare avanti poiché se entriamo in una crisi psicologica rischiamo di non riaprire più”. E’ quanto ha affermato il presidente delle Confcommercio Pescara, Riccardo Padovano, durante la diretta di Agimeg da piazza Salotto dove è in corso la dimostrazione indetta da Fipe-Confcommercio. “La nostra attività è stata una scelta. Questo vale per tutte le attività, dalle sale giochi ai ristoranti. Noi seguiamo tutte le direttive di prevenzione che sono in atto in Italia e in Europa. Oggi siamo scesi in piazza proprio per ridare la forza di riaprire. Oggi stiamo dimostrando chi siamo e non ci facciamo strumentalizzare da nessuno, la politica deve essere al nostro servizio e non viceversa. Credo che entro oggi il Governo ci darà delle risposte. Non penso che riusciremo a riaprire per il 25 aprile perché è un giorno di festa. Ma dal 26 aprile tutte le attività che possono rispettare i protocolli devono riaprire. Penso che nel CTS non ci debba essere solo l’aspetto tipicamente scientifico poiché sono state aperte altre attività in cui non ci sono tutte le attenzioni necessari e credo che si possano trovare le soluzioni per locali come i nostri. C’è bisogno da parte delle istituzioni la volontà di sedersi intorno a un tavolo e trovare insieme le soluzioni migliori. In queste situazioni la politica deve ascoltarci”. ac/AGIMEG