“Intervenire dopo Frosini è molto difficile poiché obiettivamente i suoi punti per la parte tecnica sono assolutamente condivisibili e mi permetto semplicemente di aggiungere una considerazione di carattere generale che è quella culturale, che non deve essere dimenticato. Purtroppo la politica verso certi temi ha un preconcetto che le impedisce di vedere le vere necessità e di capire che da alcuni settori c’è un gettito che può essere utilizzato per il futuro anche perché Draghi (premier) e Franco (Min. Economia) hanno già avvisato che questa Legge di Bilancio sarà l’ultima con le maglie un po’ più larghe e quindi bisogna trovare risorse nel paese in grado di generare gettito e questo settore è sicuramente uno di essi.
Dobbiamo però contemporaneamente considerare quale è il prelievo che lo Stato fa nei confronti di alcuni settori che secondo il mio punto di vista è ancora troppo elevato che è un danno complessivo per il comparto e il suo indotto”. E’ quanto ha affermato la deputata di Fratelli d’Italia, Ylenja Lucaselli, durante il webinar “Oltre le incertezze. Verso il riordino del gioco legale” organizzato da dall’Istituto per la Competitività I-Com.
“Tutto ciò che gira intorno a questo mondo è rilevante in termini di produzione interna e conseguentemente di bilancio statale. Credo che anche in questo caso si possa parlare di una necessaria riforma globale e complessiva. A me dispiace vedere come non si sia persa l’abitudine di intervenire su provvedimenti esistenti con piccole modifiche che vanno in direzioni opposte creando incertezza nel diritto.
Andando a macchia di leopardo si perde la visione complessiva e credo che una riforma sistemica sarebbe più impattante di certo. Le possibili soluzioni non le conosco poiché non è il mio mondo e mi limito ad ascoltare ciò che dicono i tecnici del settore. Noi siamo assolutamente favorevoli ad una riorganizzazione dell’intero sistema e all’abbattimento del limite culturale che troppo spesso c’è. Ribadisco la nostra disponibilità ad ascoltare le proposte che vengono dagli interpreti del mondo del gioco, perché obiettivamente in settori così specifici la capacità di leggere le necessità appartiene solo a chi vive quel mondo quotidianamente”. ac/AGIMEG