Lotto, Consiglio di Stato: “Per revocare la concessione a una ricevitoria non basta il mancato raggiungimento dei limiti di raccolta”

Il Consiglio di Stato ha accolto con un parere le ragioni di una ricevitoria del Lotto dell’Aquila che – situata in uno stabile pesantemente danneggiato dal sisma del 2009 – si era vista revocare la concessione per il mancato raggiungimento dell’incasso medio anno. La titolare della ricevitoria, dopo il terremoto, si era vista respingere dai Monopoli le richieste di autorizzazione  al trasferimento dell’attività (la prima richiesta in particolare era stata respinta perché la nuova sede era eccessivamente vicina a altre ricevitorie). Per due anni di seguito, di conseguenza la ricevitoria non era stata in grado di raggiungere i limiti medi di raccolta prefissati – 25.530 euro per un comune delle dimensioni dell’Aquila – una volta avviata la procedura di revoca, la titolare ha presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, e il Ministero dell’Economia ha di conseguenza chiesto il parere del Consiglio di Stato. Secondo i giudici di Palazzo Spada “il mancato raggiungimento del limite potrà essere indice e non già prova assoluta, di una gestione infruttuosa che andrà dunque accertata sulla base di dati effettivi, attendibili e attuali, quali, nella fattispecie, il dato fattuale in base al quale la ricevitoria era collocata in una zona della città particolarmente interessata dal sisma che ha colpito la città de L’Aquila nell’aprile 2009”. Pertanto “si ritiene che per potere addivenire alla revoca della concessione, debba essere richiesta non solo la continuità biennale dell’importo di giocate inferiore ai limiti regolamentari, ma anche la continuità nella negativa gestione della ricevitoria, elemento questo che non si rinviene dai documenti versati agli atti del presente affare”. lp/AGIMEG