lnnamòrati di Te, Maggi (Stati Generali delle Donne): “Vanno superati stereotipi di genere radicati e squilibrio nei carichi di cura non retribuiti”

“Qualche cosa stiamo sbagliando. Nonostante l’Italia abbia un’apparato di legge eccellente, nonostante ci siano presidenti di Tribunale che hanno una consapevolezza e diventano esempio per gli altri, continuano i femminicidi. Qualcosa deve cambiare. Il non finanziamento su alcune misure probabilmente influisce. Credo che il passaggio ulteriore che deve essere fatto, ognuno nei proprio ambiti, è quello di continuare a creare la rete e superare la frammentazione che c’è a livello italiano. Esiste un mondo che può sicuramente collaborare con la Rete antiviolenza. Non dobbiamo creare noi donne elementi discriminanti e stereotipati e far diventare di serie a o serie b le associazioni che in materia competente lavorano sui territori italiani. Vanno unite tutte le realtà”. E’ quanto ha dichiarato Isa Maggi, Coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne – Fondazione Villa Gaia, durante l’evento “lnnamòrati di Te” in corso a Rivoli, nella provincia di Torino.Isa Maggi Coordinatrice nazionale degli Stati Generali delle Donne

“Esistono stereotipi di genere radicati e uno squilibrio nei carichi di cura non retribuiti. Questa discrepanza che si è alimentata continua ad essere uno dei motivi strutturali per cui non riusciamo a superare le nostre difficoltà. Questo è il nodo più urgente da sciogliere anche per colmare il divario salariale tra generi. Noi viviamo un livello di stress importante sia a livello fisico che psicologico. Siamo costrette ad una corsa continua. Tutte le donne dovrebbero aver la possibilità di lavorare. L’Italia è l’ultimo Paese in Europa sotto questo punto di vista. Non stiamo sfruttando in maniera adeguata il PNRR”, ha aggiunto.

“La percezione della parità non corrisponde alla reale applicazione quotidiana. Le disuguaglianze domestiche sono micro-violenze psicologiche. Il loro impatto cumulativo incide su stabilità e sicurezza delle persone. La prima cosa da fare è riconoscere. Il dover pensare sempre a tutto è un sovraccarico. Dobbiamo parlare di armonizzazione dei tempi, di cura e professionale. Dovrebbero esistere congedi parentali egualitari. Servono servizi per anziani e per bambini. Codere ha elaborato con noi un nuovo modello culturale che ci ha abituati a pensare a Villa Gaia come uno spazio reale dove superare la digitalizzazione forzata. Le donne vengono accolte, formate ed immesse nel mercato del lavoro”, ha concluso. cdn/AGIMEG