Limiti orari Comune di Venezia, il Tar annulla la delibera: “Il Comune non ha adeguato il proprio regolamento alle nuove disposizioni regionali”

Il Tar Veneto ha annullato la delibera del Comune di Venezia che regolamentava gli orari di funzionamento delle sale giochi e degli apparecchi da intrattenimento. La sentenza, pronunciata in seguito al ricorso di una sala giochi rappresentata dagli avvocati Matilde Tariciotti e Luca Giacobbe, ha messo in evidenza la necessità di una corretta procedura e adeguata istruttoria nel disciplinare queste attività.

La società ricorrente ha contestato le delibere e le note comunali sostenendo che fossero in contrasto con la normativa vigente e che mancassero di una adeguata istruttoria. In particolare, la delibera regionale del 2019 stabiliva tre fasce orarie di interruzione del gioco lecito uniformi su tutto il territorio regionale: dalle 7 alle 9, dalle 13 alle 15 e dalle 18 alle 20.

Il TAR ha rilevato che il Comune di Venezia non ha adeguato formalmente il proprio regolamento comunale alle nuove disposizioni regionali, ma ha sovrapposto le vecchie e nuove normative senza una chiara deliberazione consiliare. Questo ha portato a una riduzione ulteriore dell’orario di esercizio dell’attività di gioco, creando confusione e problemi di legittimità. Corte Giustizia

Il Tribunale ha sottolineato che la sovrapposizione delle normative senza una formale modifica del regolamento comunale e senza un’adeguata motivazione ha reso l’atto amministrativo impugnato viziato da incompetenza. Pertanto, ha annullato la nota del Comune di Venezia del 22 gennaio 2020, condannando l’Amministrazione comunale a rifondere le spese di lite alla società ricorrente, quantificate in 2.000 euro. lp/AGIMEG