“Sono esterrefatto dal contenuto dell’articolo 14 a cominciare dalla scelta lessicale di utilizzare il termine «ludopatia» in luogo del più corretto «gioco d’azzardo patologico», oltretutto trascurando completamente i risultati del faticoso lavoro svolto dalla XII Commissione nel corso dell’esame delle proposte di legge sulla materia. E’, inoltre, offensivo che i 50 milioni da utilizzare per la cura del gioco d’azzardo patologico siano a carico del Servizio sanitario nazionale quando le norme recate dall’articolo 44 prevedono una sanatoria per gli operatori del settore che dovrebbe portare un gettito di 600 milioni di euro annui a cui si aggiungono 300 milioni derivanti da sanzioni per il gioco illegale”. Lo ha detto l’on. Baroni (M5S) ieri in Commissione ffari Sociali alla Camera, nel corso dell’esame sulla Legge di Stabilità, riferendosi in particolare all’articolo che predispone un fondo anti-ludopatie di 50 milioni di euro. In relazione alle disposizioni recate dal comma 20 dell’articolo 44, Baroni ha ribadito che “che si tratta di una sanatoria inopportuna rilevando, inoltre, che le scommesse sportive godono di un trattamento fiscale privilegiato. Osserva che l’innalzamento del prelievo su VLT e Slot, previsto dal successivo comma 21, viene introdotto a carico di settori ormai maturi, come se vi fosse una sorta di protezione da parte dello Stato per i filoni del gioco di azzardo in espansione. In conclusione, invita i colleghi a manifestare sensibilità verso il contrasto a questa patologia, rimarcandone le implicazioni sociali, in particolare per i giovani disoccupati e gli anziani”. im/AGIMEG