LAN-GATE, Milesi (ad LED): “Il settore degli eSports non è un concorrente ma un tipo di attività che necessita, come le nostre sale, di una normativa che faccia una netta distinzione tra le nostre offerte di intrattenimento da quelle che offrono vincite in denaro”

Si è svolto questa mattina il webinar ‘Lan-Gate: la versione di Sergio Milesi’ organizzato dall’Osservatorio Italiano eSports condotto da Luigi Caputo (Co-founder dell’Osservatorio( per ripercorrere quanto è avvenuto nelle ultime settimane nel mondo delle sale Lan. Come è noto, la vicenda nasce a seguito dell’Esposto presentato ad ADM dallo stesso Milesi per avere chiarimenti in merito alla normativa vigente per questo tipo di sale e a quali obblighi fossero tenute. L’Amministrazione ha risposto in maniera decisa disponendo il sequestro delle apparecchiature, scatenando la protesta degli imprenditori.

“Il mondo social si è scatenato contro di noi senza neanche avere le giuste informazioni. La nostra azienda ha di proprietà e gestisce sale giochi con due brand. Il primo si occupa le sale giochi dedicate alle famiglie, mentre l’altro opera nel mercato degli apparecchi con vincita in denaro. Però sottolineo che sono due marchi ben distinti”. E’ quanto ha affermato l’ad di Led, Sergio Milesi, durante il webinar.

Il mondo degli eSports e delle sale Lan non lo vediamo come nostro competitor. Crediamo che l’intrattenimento sia un settore molto ampio. Quando abbiamo affrontato il tema avevamo intenzione di integrare questo tipo di intrattenimento nei nostri centri. Quindi – prosegue Milesi -, non siamo fautori del pensiero che le sale Lan non debbano esistere, anzi è proprio l’opposto. Però quando abbiamo analizzato questo possibile investimento non abbiamo trovato una normativa sulla quale basarci. Sapevamo che questo mondo era già in piedi, ma probabilmente operava senza una normativa ben precisa”.

”Abbiamo deciso di procedere in due fasi: all’inizio – spiega Milesi – presentando un Esposto ad ADM segnalando la presenza di questo tipo di attività. L‘Esposto aveva l’intento di rendere noto ai nostri legislatori della presenza di questa realtà, ma non aveva l’obiettivo di farle chiudere. Quello che è successo è stato indipendente dalla nostra volontà. In seconda battuta abbiamo presentato un Interpello all’ADM, unico mezzo con cui un privato può ottenere dei chiarimenti dalle Amministrazioni Pubbliche. ADM ha tempo 90 giorni per rispondere, fino ad oggi non abbiamo ricevuto alcuna risposta. E’ possibile che rispondano anche con dei quesiti di chiarimento alla prima domanda. Attendiamo con ansia questa risposta perché speriamo che esista una forma per far operare queste sale Lan e qualora non esistesse credo che si debba trovare almeno una soluzione transitoria”.

In merito ai punti non chiari o assenti nella legislazione vigente Milesi afferma che “il primo punto non chiaro della normativa riguarda i software. La legislazione italiana prevede che il software sia onsite, ovvero che sia all’interno dell’apparecchio. Nelle sale Lan il software è esterno e questo la normativa italiana non lo prevede. Inoltre, lo Stato deve cambiare il suo approccio. E’ impensabile continuare con il preconcetto che tutto ciò che viene offerto al pubblico debba essere omologato e certificato per verificare che non si trasformi in un gioco d’azzardo. Ciò vuol dire che il concetto di buona fede non esiste in questo settore. E’ assurdo che le case produttrici di giochi diano accesso agli enti omologatori per verificare che l’apparecchio non possa essere d’azzardo. Ricordo che determinati giochi seguono anche la disciplina dei brevetti”.

Nei nostri centri divertimento destinati alle famiglie noi abbiamo autocertificato 700 apparecchi di cui 120 sono di diverse tipologie. Entro il 31 dicembre dobbiamo far certificare tutte le attrezzature e il costo preventivato è di circa 400mila euro. Quindi devo investire questa somma alta solo per dichiarare allo Stato che i miei apparecchi non sono d’azzardo. E’ un mondo fatto al contrario quello dell’intrattenimento dal punto di vista legislativo”.

Milesi poi si sofferma sulle difficoltà delle imprese del settore a causa di una burocrazia a suo avviso troppo pressante: “Il tema vero è che le nostre procedure di omologazione degli apparecchi sono identiche a quelle previste per gli apparecchi con vincita in denaro. Credo che sia assurdo che il settore del puro intrattenimento debba sottostare ad una normativa che regola il gioco d’azzardo. E’ questa la realtà del nostro settore. Invece che procedere con una deregolamentazione lo Stato procede sempre con una burocratizzazione. E’ anche per questo che l’Italia sul gaming e l’amusement non è al passo con gli altri Stati”.

“Sia le nostre realtà che le Sale Lan offrono intrattenimento. Credo però che non debba essere penalizzato un settore al posto di un altro. Sono d’accordo che possano esserci diverse regole, ma l’approccio del legislatore deve essere uniforme, semplice e meno repressivo possibile. Penso che il nostro legislatore debba dare l’opportunità di fare impresa in modo chiaro e semplice in tutti i settori. Quindi: normative diverse ma il principio deve essere lo stesso e non devono risultare penalizzazioni ad un particolare settore piuttosto che ad un altro”.

“La nuova normativa è stata emanata a maggio 2021. Da quel momento – sottolinea Milesi – abbiamo creato una confederazione denominata ‘Stati generali amusement’ che sta dialogando con ADM e sta affrontando concretamente tutte queste problematiche tecniche ponendo anche degli esempi per far capire all’ente che la norma necessita di diverse modifiche. Abbiamo subito fatto presente ad ADM che la norma fatta per regolare l’avanzamento tecnologico dei giochi è già vecchia”.

“Solo una Senatrice aveva supportato la deregolamentazione del settore del puro intrattenimento. Ora, con l’attenzione mediatica sulle sale Lan, hanno preso posizione diversi politici che hanno preso a cuore il settore. Siamo felici di questo, ma chiediamo di non essere dimenticati e di occuparsi non solo delle sale Lan, ma anche della eccessiva regolamentazione per i nostri centri”.

Su una eventuale direttiva europea che omologhi il settore a tutto il resto dell’Europa Milesi afferma: “Per sottostare ad una norma europea sull’intrattenimento il nostro Governo dovrebbe estrapolare dai Monopoli di Stato il settore del puro intrattenimento. Servirebbe quindi un passaggio in più in Italia. Però penso che sia più che auspicabile. Temo però che in Italia i tempi sarebbero molto più lunghi rispetto agli altri Stati”.

Una volta che saranno chiarite le regole del settore delle sale Lan pensiamo di aggiungerla alle nostre attività, perché comunque continuiamo a credere in quello che già offriamo. Sicuramente però è una nuova opportunità che ci piacerebbe percorrere”, ha concluso Milesi. ac/AGIMEG