Lama (pres. Federamusement): “Regole chiare per il settore degli apparecchi senza vincite in denaro, ma soprattutto distinte da slot e vlt”

Il gioco pubblico protagonista alla Commissione Finanze della Camera. Si è tenuta infatti oggi l’audizione nell’ambito dell’esame della proposta di legge e del disegno di legge sulla delega al Governo per la riforma fiscale. Intervenute anche le associazioni del gioco pubblico.

E’ intervenuto anche Alessandro Lama, presidente Confesercenti Federamusement: “sono qui oggi come presidente Federamusement Confesercenti per dare voce al settore del gioco senza vincita in denaro, un comparto che rappresenta un’attività educativa, nonché un modo per promuovere la socializzazione, sviluppare le abilità cognitive dei ragazzi e offrire uno svago sano alle famiglie.

In primis devo ribadire che il nostro comparto è altro rispetto al gioco con vincita in denaro, un’attività lecita ma del tutto estranea a noi e come tale vorremmo venisse considerata. Per colpa della grande confusione che invece c’è, siamo vittima di una legge che proprio su questo equivoco si fonda. È la Legge 388/2000, nata per limitare l’uso illecito di apparecchi di puro intrattenimento. Siamo infatti, l’unico Paese in Europa che ha attivato tramite un organismo regolatore (ADM) il sistema delle omologhe delle apparecchiature senza vincite in denaro.

Chiediamo dunque – come già indicato dal mio collega Milesi che normativa venga attualizzata, in un’ottica di semplificazione e di responsabilizzazione degli addetti ai lavori, chiedendo quindi che le omologhe siano trasformate in autocertificazioni. Tanto più che questi lacci normativi impediscono che realtà europee possano installare in Italia apparecchiature (libere invece in tutta Europa) senza essere sottoposte a tali omologhe, soffocando ogni competitività.

Come ha detto Luigi Einaudi, “il liberismo è la concezione politica e sociale che riconosce nel commercio e nella libera impresa i mezzi più efficaci per la prosperità e il progresso del genere umano”.

Noi crediamo che la libertà economica sia un valore fondamentale per lo sviluppo del nostro settore e che una regolamentazione eccessiva possa solo limitare l’accesso al mercato e frenare la crescita del comparto.

Voglio tra l’altro ricordare a tutti la repentina marcia indietro dell’estate scorsa sui calcioballilla e i dondolanti per bambini, anch’essi sottoposti al tempo a tale vessazione. Rimangono ancora prigionieri di queste infauste regole tante apparecchiature che permettetemi – in contraddizione con quello che è lo scopo dichiarato della norma – non possono in nessun caso essere trasformate in apparecchi con vincite in denaro.

Oltre a questo primo punto, abbiamo una seconda richiesta, sulla quale sembra che il Governo stia già lavorando. Chiediamo che sia nuovamente inserita nel testo della riforma fiscale la soppressione del punto 2 della Tariffa dell’Imposta sugli intrattenimenti, di cui al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 640, un’imposta caratterizzata da un rapporto costi-benefici davvero sbilanciato.

Il nostro comparto non pesa che una piccolissima frazione di quello del gioco con vincita in denaro, settore al quale siamo accomunati solo dalla parola Gioco. Una parola che per quanto sia uguale per definire noi e loro, assume però un significato diametralmente diverso e rivela mondi che neppure si toccano.

Pertanto auspichiamo, per citare Pietro Nenni, che lo Stato italiano non sia forte con i deboli e debole con i forti, ma ci offra regole chiare, equilibrate ed applicabili sulla base della nostra realtà.

Assieme, potremo consentire al nostro settore di crescere in modo sostenibile, e siamo pronti a collaborare con voi per raggiungere questo obiettivo e a fare la differenza nella vita dei nostri clienti grandi e piccoli. lb/AGIMEG