Lama (Pres. Federamusement Confesercenti): “Settore gioco a rischio estinzione. Bloccato da complessità delle regole, indisponibilità degli enti certificatori. Necessario riaprire tavolo tecnico con Adm”

“Sarebbe sterile oggi parlare solo di criticità e problemi e non discutere di futuro del nostro comparto, non solo come futuro operativo ma anche sociale.

Il nostro settore è infatti a rischio di estinzione, la complessità delle regole, l’equivoco e trasposizione di regole derivate dal comma 6, l’indisponibilità degli enti certificatori, lo stop al proficuo e determinante tavolo tecnico con ADM, hanno di fatto bloccato il comparto”.

E’ quanto ha dichiarato Alessandro Lama, Presidente Federamusement Confesercenti, in occasione del Convegno sul tema “ Semplificare o estinguersi” durante gli Stati Generali dell’Amusement.

“Come ha detto il grande economista italiano Luigi Einaudi, ‘il liberismo è la concezione politica e sociale che riconosce nel commercio e nella libera impresa i mezzi più efficaci per la prosperità e il progresso del genere umano’.

Liberismo non vuol dire però deregulation. Quindi vogliamo come indicato da Kant una società rigorosa e formale o invece vogliamo tenere in conto le naturali tendenze, gli impulsi, le inclinazioni, le passioni umane come asserisce Heghel?

Quindi regole – ha aggiunto -, istruzioni operative, controlli necessari a legarci, renderci schiavi del diritto, delle procedure. Abbiamo bisogno di uno stato Leviatano come asserisce Hobbs? O queste regole necessarie per garantire il corretto processo di un azienda possono diventare, correttamente costruite, stimolo alla crescita, modello di sviluppo etico, sociale e portare le aziende, gli imprenditori a far crescere il marcato?

Il rischio è quello di trovarci ancora una volta a discutere di modifiche ai regolamenti, e non alle leggi, richiedere di mettere dei cerotti temporali a discrasie legislative, rincorrere proroghe non risolutive, invece di concentrarci da bravi imprenditori e creatori di posti di lavoro sull’essenza del nostro futuro”, ha continuato.

“Siamo qui costretti a parlare di salvare macchine ante 2003, su cosa sia un rullo o una ruota, a pietire proroghe, a ribadire il ruolo centrale della responsabilità dei singoli e intanto
il cambiamento tecnologico arriva come uno tsunami. Le nostre convinzioni, i metodi le procedure, le difese da comportamenti illeciti, tutto l’orizzonte operativo cambia da un anno all’altro ed a volte da un mese all’altro. Siamo sorpassati da destra e sinistra da eSport, Paddle e chi più ne vuole più ne metta”, ha sottolineato.

“Henry Ford recitava: ‘Le due cose più importanti non compaiono nel bilancio di un’impresa: la sua reputazione ed i suoi uomini’. Concludo ribadendo che la nostra richiesta alla politica è quella di darci il modo di lavorare, con i giusti controlli degli enti regolatori, per permettere al settore di evolvere e non difendersi, di creare e non recuperare, colpendo certamente chi inquina la nostra attività, insomma riconoscere la reputazione, nostra e, come diceva Ford, di tutte le persone, che dedicano buonaparte della loro esistenza al lavoro baluardo della dignità umana”, ha concluso. cdn/AGIMEG