La Pietra (sottosegr. Masaf): “La filiera del tabacco un asset strategico dell’agricoltura italiana che impiega circa 50.000 addetti”

Si è svolta oggi la Commissione Finanze, in merito all’indagine conoscitiva sulla fiscalità e sul regime concessorio per la vendita al dettaglio dei prodotti del tabacco e dei prodotti da fumo di nuova generazione, un’audizione al sottosegretario per l’agricoltura, la sovranità alimentare e le foreste, Patrizio Giacomo La Pietra.

“Questo è un tema di rilevante interesse economico, sociale e strategico per il nostro Paese. L’Italia si conferma ancora oggi come il principale produttore di tabacco all’interno dell’UE, detenendo una quota superiore al 30% della produzione complessiva. Questo dato, di per sé, è già indicativo del peso specifico del comparto italiano a livello europeo. A livello mondiale il nostro Paese si colloca stabilmente al decimo posto tra i maggiori esportatori di tabacco, segno di una capacità competitiva che continua a distinguersi per qualità e competenza”.

“Secondo i dati aggiornati al 2024, il settore nazionale conta circa 11mila ettari coltivati, distribuiti tra circa 1.200 aziende agricole. Numeri che testimoniano una presenza ancora significativa, anche se fortemente ridimensionata rispetto al passato. Basti pensare che negli ultimi 15 anni si sono dimezzate le superfici coltivate e il numero degli operatori attivi. Si tratta di una contrazione che non può lasciarci indifferenti”.

“E’ importante sottolineare che la produzione si concentra per il 98,3% in quattro regioni cardine: Campania, Umbria, Veneto e Toscana. In questi territori il tabacco non rappresenta soltanto una coltura, ma un vero e proprio presidio economico e occupazionale. Il comparto impiega complessivamente circa 50mila addetti. Parliamo di una produzione ad altissima intensità di manodopera”.

“Dal punto di vista economico, la produzione annuale si attesta su oltre 42 milioni di chili, per un valore stimato intorno ai 130 milioni di euro. E’ una cifra che, insieme all’impatto sociale e occupazionale del settore, contribuisce a delineare l’immagine di una filiera, pur in una fase di profonda trasformazione, continua a rappresentare un asset strategico all’agricoltura italiana”.

“Un ruolo fondamentale è svolto dalle attività di verifica e ispezione sui contratti di coltivazione. Queste attività garantiscono il rispetto degli impegni contrattuali, la tracciabilità del prodotto e la tutela degli operatori onesti. Un ulteriore strumento di innovazione a supporto della filiera è rappresentato dal monitoraggio satellitare delle superfici coltivate. Questo sistema consente di rilevare in maniera oggettiva e precisa le aree effettivamente coltivate a tabacco e di monitorare l’evoluzione durante il ciclo produttivo”.

“Desidero ora portare all’attenzione alcune criticità strutturali e congiunturali che, secondo quanto evidenziato dal documento ufficiale dell’organizzazione interprofessionale Tabacco Italia nel giugno 2024, ostacolano in maniera significativa le prospettive di ripresa e consolidamento del comparto. Nonostante il valore strategico del settore permangono fattori limitanti: in primo luogo si segnala l’elevata età media degli imprenditori agricoli attivi nel comparto. A questo si aggiunge ad una cronica carenza di manodopera“. ac/AGIMEG