Kessler (Adm): “Settore dei giochi necessita di un intervento politico e legislativo”

“Tutte le domande sono legittime. Il Preu dalle macchinette, tutte le tasse che provengono dal gioco finiscono nelle casse dello Stato, finiscono nel bilancio dello Stato. Ciò che arriva all’Agenzia proviene dal Mef, stabilito dalla legge, e non è indirettamente proporzionale a ciò che raccogliamo. Certifichiamo la raccolta del gioco ed evitiamo le frodi. Parlo sotto il controllo del Direttore giochi Fanelli”. E’ quanto ha risposto il direttore generale di Adm, Giovanni Kessler, in audizione alla sesta Commissione Finanze della Camera alle interrogazioni poste dagli onorevoli Migliorino e Barone che chiedevano delucidazioni riguardanti il settore dei giochi. Barone ha chiesto al direttore: “L’Agenzia delle Dogane riceve in maniera proporzionale al raccolto e all’erario alcune entrate con cui mantiene l’Agenzia? Gira la notizia che l’Agenzia ha vantaggi aumentando il raccolto dal gioco. In data gennaio 2017 è vero che avete trasmesso al Ministero dell’Economia un decreto direttoriale che prevedeva la riduzione delle awpr e la trasformazione delle awp in awp2r, che prevedeva la possibilità di controllo attraverso il codice fiscale. Se è vero che cosa è successo, è stato affossato dal sottosegretario Baretta?”. “Abbiamo mandato al Ministero idee e proposte perchè la legge prevedeva l’emissione di un Decreto Ministeriale. Erano idee, nessuno ha insabbiato nulla. Su questo processo si è inserito l’Accordo Stato-Regioni raggiunto in Conferenza Unificata che avrebbe dovuto portare al riordino della materia, che prevedeva la sostituzione per la rottamazione delle awp rimanenti con le awpr. Il tema è confluito nella Conferenza Unificata. Il Decreto non è stato emanato per diverse ragioni”, ha aggiunto in merito Fanelli. “Il Decreto lo avevamo proposto. Questa situazione dimostra come oggi il settore dei giochi necessita di un intervento politico e legislativo, ci sono sovrapposizioni e punti neri che non sono stati risolti. Va riformato, siamo pronti a questo. Abbiamo proposte che discuteremo”, ha detto ancora Kessler. “Gli effetti di legislazioni regionali e regolamentazioni comunali che sono intervenute sulla distribuzione e localizzazioni delle sale non possono ancora essere statisticamente rilevati. Si tratta di legislazioni del 2017. Parliamo di Piemonte ed Emilia Romagna. Ci vuole una politica sul gioco e una scelta politica che deve fare il Governo in Parlamento. La situazione è complessa, è un settore nuovo. La legislazione è insoddisfacente. In questo si è inserito il fatto che lo Stato dà le concessioni, onerose per i gestori. In corso di concessione la situazione gli viene cambiata anche in modo radicale non dallo Stato, ma dalle Regioni che istituiscono il distanziometro dai luoghi sensibili. Le regole su dove e quando si può giocare le fa lo Stato e devono essere uguali in tutta Italia e devono essere compatibili con il bilancio. Questo porta a problemi legali gravi. Se vogliamo ridurre i giochi, possiamo farlo siamo pronti abbiamo le proposte”, ha risposto Kessler al quesito dell’Onorevole Fregolent sulle attività di sindaci e Regioni e alle politiche restrittive attuate. cr/AGIMEG