Jimmy Ghione: “Il padel è uno sport aggregante, divertente anche per i neofiti. Gli ex calciatori i più bravi a “leggere” la palla”

Jimmy Ghione, volto di Striscia la Notizia, è l’inviato per antonomasia. Si occupa con il suo piglio e la sua tenacia di questioni delicate, spesso lo troviamo in prima linea per svelare e sottolineare le ingiustizie e il malcostume del nostro paese. Jimmy è uno degli inviati di punta della trasmissione satirica Striscia la Notizia di Antonio Ricci, con la quale collabora da ben 26 anni.

Jimmy Ghione incarna bene il moderno paladino della giustizia, con il suo modo garbatamente insistente sempre velato da una sagace ironia. Quando parla del suo impegno in tv traspare dal suo entusiasmo l’amore che ha per il suo paese. Lo incontriamo dopo un bel match, della seconda edizione del Press Padel Tour, che lo ha visto opposto, con il suo compagno Leonardo Metalli del TG1, a Stefano Meloccaro e Angelo Mangiante di SKY (Ghione e Metalli hanno vinto l’incontro N.d.R.).

Jimmy come ti spieghi il grande successo che sta riscuotendo il padel?

“Penso che l’aggregazione faccia molto bene all’amicizia e fa molto bene anche alla non amicizia, nel senso che se tu non hai tanti amici il padel ti permette di conoscere molte persone, è uno sport molto aggregante. Ci tengo a sottolineare che è questo il motivo che mi ha spinto ad aprire un mio circolo di padel, l’Oasj Padel di Noale, in provincia di Venezia. L’Oasj Padel è stato pensato e realizzato in maniera ecosostenibile e a impatto zero, ed è stato eletto come uno dei circoli più virtuosi del Nord Italia, è un riconoscimento che mi fa particolarmente piacere. Questo è lo spirito che ci distingue dal padel mordi e fuggi, dove uno arriva trafelato gioca e scappa via. Noi vogliamo offrire un’esperienza di sport immersa nel verde e con tanti altri servizi, questo favorisce l’aggregazione e lo scambio tra persone, e come un bel quadro, il padel, che deve avere anche una bella cornice, il circolo”.

Come è nata la tua passione per il padel?

“La mia passione per il padel nasce in virtù del fatto che ho giocato tanti anni a tennis, quindi gli sport da racchetta mi sono congeniali. Oltre a questo sono sempre stato curioso di provare cose nuove, tant’è che facevo windsurf, ho provato il Kitesurf, il Surf Foil, insomma mi piace sperimentare nuovi sport, il padel è stato una bella scoperta. Con il padel è stato un amore a prima vista, perché comunque ogni volta puoi imparare qualcosa di nuovo. Altra nota importante è che tutti possono entrare in campo e rimandare la palla dall’altra parte, ci si diverte a tutti i livelli di gioco“.

Perché molti ex calciatori si sono dedicati al padel?

“Prima tanti giocatori praticavano il golf, però a differenza del padel il golf richiede tantissimo tempo. Invece con un’ora e mezza di padel riesci a divertirti e impegnarti anche dal punto di vista fisico. Quello che fa venire il nervoso a noi ex tennisti e che ti trovi degli ex giocatori di calcio che conoscono molto bene la dinamica del rimbalzo della palla, questo fa sì che si muovono sul campo con un acume tattico impressionante, è molto difficile coglierli impreparati. Un’altra cosa che sorprende chi ha giocato a tennis è vedere come tengono la racchetta, sembra che tengano in mano una ‘mazzetta’, eppure riescono a batterti.

Tra gli ex calciatori con i quali hai giocato chi ti ha messo più in difficoltà?

“Io sono uno dei pochi nel mondo dello spettacolo che viene spesso chiamato a giocare con loro e quindi li conosco un po’ tutti. Ti devo dire che Tomas Locatelli, ex giocatore del Bologna e dell’Udinese, secondo me è uno tra i più forti, anche Vincent Candela è molto bravo. Voglio citare diversi ex calciatori che praticano il padel ad un ottimo livello, Dario Marcolin, Luigi Di Biagio, Francesco Totti. Il padel richiede una pratica continua per migliorarsi e gli ex giocatori di calcio hanno molto tempo per farlo”.

Jimmy Ghione

All’inizio molti dicevano che il padel era una moda passeggera, il milione e mezzo di praticanti oggi in Italia sembrerebbe smentire questa lettura, che ne pensi?

“Sì, si parlava del padel come di una ‘bolla’, invece dalle analisi che si leggono le previsioni sono che nei prossimi 5/7 anni il padel continuerà con un trend positivo di crescita. Vorrei inoltre ricordare che nel mondo il padel è tra gli sport con le percentuali di crescita più alte, nonostante in alcuni continenti ancora non è molto praticato. È uno sport che ti permette, anche le prime volte, di entrare in campo e giocare divertendoti, questa secondo me è la chiave del suo successo“.

Il padel è presente anche a ‘Tennis & Friends’, la manifestazione sulla prevenzione nello sport organizzata dal Prof. Giorgio Meneschincheri. Tu sei sempre presente a questa importante kermesse. Quanto è importante la prevenzione nel padel?

“È importantissima, soprattutto nel padel, dove si arriva in campo all’ultimo minuto e non ci si scalda. Il padel invece richiederebbe un riscaldamento dei muscoli prima di entrare in campo, poiché è un gioco che attiva tutti i muscoli del corpo. Al contrario del tennis, che è un gioco frontale, il padel si gioca a 360 gradi imponendoti dei movimenti inusuali, delle rotazioni che spesso sono causa di infortuni. Mi accorgo di essere uno dei pochi che si riscalda prima di entrare in campo”.

A proposito di prevenzione uno degli sponsor del Press Padel Tour 2 è Lotto Eyewear che ha progettato degli occhiali protettivi per il padel. Oggi li hai provati come ti sono sembrati?

“Mi sono sembrati ottimi, nel senso che questo è un ottimo prodotto, fantastico, leggero. Vorrei aggiungere che è molto importante avere una protezione degli occhi, perché il bulbo oculare è soggetto a traumi anche importanti, tanti giocando a padel si sono fatti male. Usare degli occhiali protettivi è consigliabile per diminuire i rischi di possibili lesioni, questi che ho usato oggi peraltro non si appannano e questo è sicuramente positivo”.

Nel match del Press Padel Tour 2 hai giocato contro Stefano Meloccaro e Angelo Mangiante di SKY, Meloccaro l’ha presa male per aver perso?

“No Stefano no, Angelo Mangiante un po’ di più. È bello il fatto che è stato un incontro con quasi tutte le reti, io in rappresentanza di Mediaset, il mio compagno Leonardo Metalli della Rai, Stefano Meloccaro e Angelo Mangiante di SKY. Per fare una battuta diciamo che la televisione più generalista ha battuto quella più di nicchia”. js/AGIMEG