Ippica, vicina la transazione da 15 milioni tra ippodromi e Mipaaf per chiudere vicenda dei conguagli per il 2012 e il 2013

Riunione fiume ieri al Mipaaf con le associazioni degli ippodromi, ma la questione dei conguagli sembra ormai prossima alla conclusione. In sostanza Ministero e Ippodromi sigleranno una transazione, il primo verserà 15 milioni di euro per il 2012 e il 2013, i secondi rinunceranno a ulteriori pretese. Un accordo che ricalca l’offerta avanzata dal Mipaaf nelle scorse settimane, ovvero il pagamento di 7 milioni per il 2012, e 8 milioni per il 2013. Una proposta che però non è piaciuta a tutti gli ippodromi: la questione del 2012 viene infatti sostanzialmente risolta, tra vecchi pagamenti e quelli che arriveranno adesso si raggiungono i 61,9 milioni originariamente previsti. Per il 2013, invece, gli ippodromi dovranno rinunciare a 7-8 milioni: finora ne hanno infatti percepiti 46 milioni, e con la nuova trance si arriva a 54. Il Mipaaf comunque sottolinea che diversi ippodromi hanno cessato le attività e quindi non hanno diritto ai pagamenti. Alcune società, comunque, ieri hanno manifestato disappunto. “Il Ministero ci ha chiarito che i soldi disponibili sono quelli” spiega a Agimeg Attilio d’Alesio del Coordinamento Ippodromi, che ieri ha partecipato all’incontro. “Insomma prendere o lasciare. In ogni caso, le associazioni ieri hanno manifestato la volontà di chiudere la partita quanto prima”. E i tempi in effetti sono piuttosto brevi: “Il Ministero ci ha sottoposto una bozza di accordo, entro la settimana prossima dovrà avere il consenso sia da parte delle Associazioni, sia da parte dei singoli ippodromi. Il testo verrà quindi trasmesso all’Avvocatura di Stato che dovrà rendere il proprio parere, dal momento che si tratta di una vera e propria transazione”. Il 10 aprile è stato fissato un nuovo incontro: “si chiuderà definitivamente la partita dei pagamenti arretrati e si avvierà il tavolo sulle convenzioni ponte con gli ippodromi” conclude d’Alesio. Le vecchie convenzioni sono infatti scadute il 31 marzo, il Ministero ha chiesto un parere al Consiglio di Stato sulla natura giuridica degli accordi, ma i giudici di Palazzo Spada con un provvedimento interlocutorio di inizio febbraio, hanno chiesto che sulla questione si esprimano anche la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Economia. gr/AGIMEG