ICE London, avvocato Sbordoni ad Agimeg: “Necessario per il settore del gioco un decalogo dei principi per evitare caos normativo”

dai nostri inviati a Londra – All’Ice è presente anche Stefano Sbordoni, avvocato con grande esperienza nel settore della normativa sul gioco, che ha spiegato ad Agimeg perché l’accordo Stato-Regioni è superato e come si potrebbe uscire dal caos normativo atttuale.
 
Cosa si deve aspettare il settore dalle prossime elezioni
Più che altro si dovrà vedere quali saranno gli sviluppi oggettivi delle elezioni. Ora come ora, lo scenario all’orizzonte è quello di una grande coalizione alla tedesca. E il mondo dei giochi si deve augurare che continui uno sviluppo naturale dato dalla tecnologia, dalla richiesta del pubblico, dai prodotti, dalla percezione che il cittadino ha del settore. Tutto questo deve avere il suo sviluppo anche nella regolamentazione che oggi, per fortuna, in questo quadro di incertezza è anoora possibile sistemare. Un segnale, è la gara dell’online che sta creando le basi per smuovere quelle situazioni che sono finora rimaste ingessate a causa della politica.
Accordo Stato- Regioni è rimasto sulla carta e sembra impantanare ancora di più il settore. Se ne potrà uscire in qualche modo?
L’Accordo non ha mutato niente perché afferma delle cose che immediatamente dopo rinnega. Stabilisce ad esempio una serie di criteri per l’apertura dei punti di gioco, ma riconosce anche alle Regioni il potere di intervenire nella maniera che ritengono loro più favorevole. L’accordo così com’è non ha una valenza. Ma c’è un dato di fatto: era un passaggio previsto da una norma, ma non si deve dare alla Conferenza Stato-Regioni il titolo di regolatore del settore. Era un passaggio, dove si dovevano confrontare Stato e Enti Locali, ma se questa fase è superata, allora la palla deve tornare al Governo e al Parlamento.
Nel 2018 quale intervento legislativo effettuerebbe per restituire dignità al settore?
Stabilire un decalogo di principi ai quali tutte le normative successive dovrebbero fare riferimento. Fissati i principi regolatori, anche il giudice non creerà più la problematica del conflitto con la miriade di norme che gli vengono sottoposte, perché avrà un principio di riferimento. In sostanza non è necessario scrivere un codice dei giochi, ma basta fissare un decalogo dei principi, come possono essere – con le dovute proporzioni – i principi del Trattato Europeo. es/AGIMEG