Durante il seminario “Aggiornamento sullo stato del riordino del gioco in denaro in Italia”, organizzato il 21 maggio 2025 da I-Com e sostenuto da IGT, è intervenuto Emilio Zamparelli, presidente del Sindacato Totoricevitori Sportivi (STS).
Zamparelli ha aperto con una riflessione drammatica sulla desertificazione del gioco legale nei territori: “In oltre 1.100 comuni italiani non ci sono più ricevitorie, né punti gioco autorizzati. In molti di questi territori il gioco fisico è praticamente scomparso, e con esso la presenza dello Stato. I cittadini di quei comuni oggi giocano online, spesso senza alcun presidio di legalità”.
La conseguenza è una migrazione forzata dei giocatori su piattaforme digitali: “Il giocatore si sposta su un’altra strada. L’online è diventato un’alternativa obbligata, non sempre sicura. Il pericolo, soprattutto sul web, è quello di incappare nei siti illegali, dove non c’è alcuna tutela”.
Zamparelli ha denunciato anche il crollo degli esercizi fisici negli ultimi anni: “Siamo passati da 9.000 esercizi nel 2018 a 4.100 nel 2023. Parliamo di luoghi dove si giocava anche il biliardo, spazi sociali che oggi non esistono più. Una crisi evidente, che i numeri confermano”.
Altro punto critico: la normativa sulla pubblicità, che, secondo il presidente STS, ha avuto un effetto boomerang: “Il decreto Dignità è vecchio. Oggi la pubblicità non si fa più sui giornali, ma con i video sui social. E lì spopolano personaggi che ostentano vincite clamorose, spesso senza alcun controllo. Abbiamo vietato la comunicazione ai concessionari legali, ma non agli influencer che attirano i giovani verso l’illegalità”.
Per questo, la sua richiesta è netta: “Serve una normativa nazionale, un decisore unico. Non possiamo avere mille decisori diversi sulla stessa materia. Gli enti locali devono partecipare, certo, ma all’interno di un quadro uniforme. Le regole devono valere ovunque”.
Zamparelli ha sottolineato l’importanza di riconoscere la rete fisica come presidio di legalità e responsabilità: “Il gioco fisico è fatto da professionisti, persone formate, che già rispettano regole severe. La tutela del consumatore, dei minori, l’attenzione alla legalità sono già realtà nei punti vendita autorizzati”.
Sul tema della legalità, ha avvertito: “L’illegalità non è mai scomparsa. Durante la pandemia è tornata a crescere e oggi assume forme sofisticate, digitali, difficili da controllare. Non è solo il gioco clandestino all’angolo, ma piattaforme opache che eludono ogni regola”.
Infine, ha lanciato un appello alla politica: “Non possiamo continuare a frammentare e a reagire in modo scoordinato. Il riordino del gioco pubblico deve essere una scelta politica e culturale. Riguarda la legalità, la trasparenza, la protezione dei cittadini e la sopravvivenza di un settore che paga le tasse e garantisce sicurezza”. ng/AGIMEG