Grassi (Direttore di Ricerca SWG): “Laddove il gioco legale viene messo in crisi, viene occupato dall’illegale”

“Si tratta di dati raccolti a giugno su un campione di 3.000 interviste fatte sul territorio nazionale. C’è grande curiosità ad osservare l’evoluzione del fenomeno dopo 18 mesi di pandemia che ha chiuso gli spazi di gioco e cambiato le modalità di approccio al gioco. Abbiamo chiesto come gli italiani percepissero una serie di giochi. Dopo un anno in cui l’accesso alle opportunità di gioco è stata limitata l’immagine dei giochi non è cambiata. La visione delle scommesse sportive solamente cambia con una maggiore positività, probabilmente perchè le manifestazioni sportive sono continuate. L’idea di gioco mantiene le caratteristiche osservate nel 2020, ma mostra una crescita importante del concetto di gioco come competizione. Si riduce l’abitudine ai giochi di lotteria. Tranne che per le scommesse sportive, la silhouette di immagine degli altri giochi con vincita di denaro è pienamente confermata”. E’ quanto ha detto Riccardo Grassi, Direttore di Ricerca SWG al convegno “Gioco pubblico. Un alleato contro l’illegalità – Edizione 2021” organizzato da Formiche.net. “Anche nel rapporto con il rischio i dati 2021 appaiono in linea con quelli del 2020, sembra emergere un segnale che va nella direzione di ridurre la propensione alla ricerca del rischio e che fa aumentare il timore per tutti quei comportamenti potenzialmente pericolosi e a rischio di dipendenza. Questo comporta una crescita generalizzata della percezione di pericolosità di tutte le dipendenze, ma anche il timore di un loro aumento nel futuro. Nella lettura degli intervistati a crescere saranno soprattutto le dipendenze da internet, da gioco e da alcool, ma è su quest’ultima che la differenza con il 2020 è particolarmente forte, facendo registrare un +9% di intervistati convinti che aumenterà ulteriormente nei prossimi anni. Chiedendo agli intervistati di confrontare gioco legale ed illegale emergono significative differenze. Se il gioco legale è considerato divertente, quello illegale è visto decisamente come più triste, cattivo e senza controllo e, per questo da impedire. La risposta, tuttavia sta sempre più nel controllo che nel divieto assoluto di praticare giochi con vincita in denaro. Questo anche per il mondo dei giochi online, attraverso sistemi di tracciamento dei pagamenti e identità digitali dei giocatori. La consapevolezza della diffusione del gioco illegale è alta ed è ulteriormente cresciuta rispetto allo scorso anno. La percezione è che si tratti di un fenomeno importante sia online che offline, più forte al Sud che nelle altre regioni e che coinvolge essenzialmente i maschi e i giovani. Al netto di questo, il gioco illegale è fortemente associato al mondo del poker e delle scommesse secondo lo stereotipo cinematografico della bisca clandestina, ancora molto diffuso”, ha detto. “Se questo è vero osserviamo anche che rispetto allo scorso anno è aumentata la percezione della potenziale pericolosità del gioco e del rischio che crei dipendenza. Questo periodo di pandemia è come se abbia fatto aumentare la preoccupazione a 360°. Detto questo cambia in maniera netta l’atteggiamento su cosa si potrebbe fare per evitare questi rischi. Chiedere allo stato un atteggiamento di controllo dell’illegalità. Dato emblematico è la riduzione di chi pensa che ogni forma di gioco debba essere considerata illegale. Si vuole uno stato capace di contrastare illegale e dare garanzie a chi vuole tentare la sorte. Si rafforza l’idea che il divieto di fare comunicazione non sia giusto, ma sia un modo che limita la possibilità di informazione dei cittadini e la possibilità di distinzione tra illegale e legale. I cittadini chiedono di essere trattati da adulti capaci di fare le proprie scelte e di essere messi nelle condizioni di poterlo fare. Laddove il gioco legale viene messo in crisi, viene occupato dall’illegale. Questo è nella percezione dei nostri intervistati. Il campione su dove sia più diffuso l’illegale per il 46% offline, 54% online. Nell’immaginario è un gioco legato all’immaginario tradizionale come il poker al tavolo o il luogo fisico delle scommesse. La percezione degli italiani è che i luoghi fisici siano più pervasivi rispetto gli spazi online. Per il 5% il giocatore online non riesce a rendersi conto delle distinzione tra una piattaforma online illegale e una legale. Le piattaforme illegali hanno moltissimi indicatori che permettono di individuare immediatamente dove si è. La richiesta è quella di utilizzare tutti gli strumenti per permettere ai giocatori di giocare consapevolmente e agire con forza sulle piattaforme e i siti fisici illegali. La Guardia di Finanza viene vista come il principale protagonista nel contrasto al gioco illegale”, ha concluso. cdn/AGIMEG