Bar e tabaccherie non possono essere equiparate alle sale slot. Per questo la normativa contro l’azzardo voluta dalla Regione Emilia-Romagna va modificata. A lanciare l’appello questa volta non sono i gestori ma gli stessi sindaci, in particolare i Comuni dell’Unione terre di pianura in provincia di Bologna. “Abbiamo sollecitato alla Regione una riflessione sulla normativa che attualmente fa rientrare i corner e le sale scommesse nello stesso perimetro delle sale slot – spiega Monia Giovannini, sindaco di Malalbergo e membro della direzione provinciale del Pd – non sono a favore della ludopatia, sono a favore del buon senso e anche della tutela di posti di lavoro ed esercenti che operano nella piena legalità, addirittura collaborando a volta con istituzioni e forze dell’ordine per prevenire focolai socialmente pericolosi”. Giovannini punta il dito contro quella parte della legge regionale che tratta “allo stesso modo le sale slot, le mini Las Vegas che vedete in giro per la pianura e che non esistono a Malalbergo, le sale scommesse e perfino i cosiddetti ‘corner’ presenti in esercizi commerciali”. Il sindaco sottolinea come “sul nostro territorio i bar, le tabaccherie o le sale scommesse fanno un lavoro costante di controllo sociale. Far chiudere questi punti, che nulla hanno a che fare con le Las Vegas di varia natura, per concentrare tutto nelle zone artigianali, creerà un problema grave. Ovvero si formeranno veri e propri ghetti in cui davvero si concentreranno soggetti di qualsiasi tipo e che difficilmente saranno gestiti da commercianti seri”, conclude Giovannini. Il sindaco di Malalbergo si augura dunque che “presto intervenga una modifica alla normativa, all’insegna del buon senso e del rispetto di chi lavora e opera con correttezza e legalità. Consapevole e convinta che la ludopatia sia un problema grave, meno dell’alcolismo comunque e all’incirca come il vizio del fumo, diventata negli ultimi anni un fenomeno devastante che ha trovato terreno fertilissimo nel mondo online. A Malalbergo, non ho mai adottato l’ordinanza sugli orari di gioco, unico del circondario, perché ho sempre pensato fosse inutile impedire di giocare in certi orari per fare ammassare i ludopatici in altri orari. E’ stata invece fatta la mappatura delle zone sensibili, ovvero sono stati individuati i luoghi dove si gioca a una distanza inferiore ai 500 metri da scuole, centri di aggregazione e luoghi di culto, così come previsto dalla stessa legge regionale.” ac/AGIMEG