Giorgetti (IGT): “Disomogeneità del sistema normativo, pericoloso ostacolo alla sopravvivenza del gioco legale pubblico”

“La principale sfida è quella di proseguire nel garantire un’offerta di gioco responsabile e ampia, con prodotti sicuri ed erogata da una rete di punti vendita qualificata”. E’ questo l’obiettivo costante di IGT, come ha spiegato Alberto Giorgetti, Direttore delle relazioni istituzionali dell’azienda, a The Watcher Post.

“Le relazioni istituzionali risultano maggiormente complesse perché la sensibilità sociale attorno al tema del gioco d’azzardo è tale per cui, anche le istituzioni che devono regolarlo, affrontano l’argomento con una comprensibile incertezza. Proprio per questo la nostra attività è prioritariamente orientata a rappresentare gli elementi di caratterizzazione oggettiva del mercato del gioco e della sua filiera di erogazione”, ha detto.

“Il momento professionalmente più delicato è stato il periodo della pandemia, in cui la rete fisica è stata chiusa per molti mesi e la percezione della crescita del gioco illegale non è stata sufficientemente alta da poter sbloccare in modo più rapido la riapertura della rete”, ha aggiunto.

“La pandemia ha ulteriormente stimolato l’innovazione nell’industria del gioco legale pubblico per ridurre gli assembramenti e i tempi di presenza nei punti vendita, oltre che a sviluppare forme di smaterializzazione dei documenti di gioco, spesso abbinati a forme di esperienze digitali innovative; stimoli che sono andati anche nel senso di una protezione maggiore del giocatore e della tracciabilità dei flussi finanziari. Pertanto, i processi di public affairs hanno dovuto tenere conto di queste trasformazioni, confermando la necessità di conseguire un riordino delle normative vigenti che regolamentano il settore anche alla luce delle più recenti innovazioni tecnologiche“, ha sottolineato.

“La comunicazione è importante soprattutto per rappresentare le buone prassi adottate dalla nostra azienda per la difesa del consumatore, in particolar modo dei minori e dei soggetti deboli, e per raccontare le iniziative e le prospettive del settore all’insegna della sostenibilità“, ha detto.

“Nel nostro lavoro questa particolarità è diventata, nei fatti, un pericoloso ostacolo alla sopravvivenza del gioco legale pubblico. Si tratta, quindi, di una questione relativa alla sicurezza del sistema-Paese nei confronti dell’erogazione di un prodotto ad elevato impatto sociale. Una disomogeneità così evidente non consente ai concessionari di poter esercitare i diritti acquisiti e lascia ampio terreno di sviluppo ad un territorio non presidiato, in cui l’offerta di gioco illegale rischia di essere più attrattiva e raggiungibile di quella legale. Pertanto, più che per noi aziende concessionarie, si tratta di un problema per lo Stato”, ha detto sulla disomogeneità del sistema normativo.

“Il settore è stato preso in considerazione dall’autorità politica solo nel momento in cui vi sono state esigenze di maggiori entrate per il bilancio dello stato. Quindi, sono cambiati gli scenari politici, ma l’esito per il settore è sempre lo stesso”, ha tuonato.

“La parte normativa prevista all’interno del disegno di legge di bilancio 2023 consiste sostanzialmente in un intervento che è andato oltre il perimetro dell’urgenza e delle scadenze imminenti delle concessioni del gioco pubblico. Ad ogni modo, si tratta di una misura che non è in grado di esprimere un disegno politico e strategico sul settore basato almeno su una prospettiva quinquennale”, ha detto. cdn/AGIMEG