Due tipologie di giochi online nel 2006 hanno quasi monopolizzato l’interesse degli scommettitori. Si tratta dei casinò games e delle scommesse sportive, il cui successo ha spinto la spesa, cioè la differenza tra quanto è stato giocato e le vincite realizzate, degli italiani poco oltre il miliardo di euro, con un aumento del 25% sull’anno precedente. E’ quanto riporta oggi Il Sole24 Ore. In particolare, il variegato mondo dei casinò games registra un incremento di un terzo, raggiungendo i 439 milioni con una quota di mercato del 43%, mentre le scommesse sportive toccano i 350 milioni ( 31%) e si ritagliano un terzo della torta. II tavolo verde del poker, invece, continua a patire quella che sembra un’inarrestabile emorragia di giocatori: la spesa si attesta a 133 milioni (-10% rispetto al 2015). Nel 2012 era al primo posto e valeva quasi la metà del business delle scommesse online. La restante quota di mercato, pari a un centinaio di milioni, ingloba il resto dei giochi d’azzardo online, dagli skill game al bingo, dal gratta e vinci al win for life, per finire con le scommesse virtuali e l’ippica un mix che segna un aumento del 20 percento. Per la prima volta la dinamica di crescita del gioco online ha superato quella dell’entertainment e dello spettacolo, mentre per dimensioni del mercato l’Italia si conferma il secondo Paese nella Ue, alle spalle del Regno Unito. E lo scenario che emerge dall’edizione 2017 dell’Osservatorio sul gioco online realizzato dal Politecnico di Milano, che sarà presentato domani. II forte incremento della spesa sui siti di concessione italiana si può spiegare in parte con una serie di azioni di contrasto messe in campo dalle diverse authority nazionali per arginare il mercato grigio e le piattaforme di gioco illegali, che hanno portato, tra l’altro, al blocco di oltre 6mila siti. «II contrasto al gioco irregolare non avrà una vera e propria conclusione – avverte Marco Planzi, direttore dell’Osservatorio gioco online del Politecnico di Milano -. E un settore “nativo digitale”, in cui la frontiera dell’innovazione si sposta costantemente in avanti, grazie, per esempio, all’uso dei Bitcoin e allo skin betting (beni virtuali acquistati con denaro e poi usati per scommettere, ndr). Sono dinamiche veloci e difficili da controllare. Proprio per questo le authority devono costruire una regolamentazione dinamica che tuteli la regolarità dei giochi e i consumatori da potenziali frodi». Si tratta di salvaguardare i giocatori e i minori, che con lo smartphone possono facilmente accedere alle piattaforme irregolari. Anno dopo anno, grazie a questo approccio dinamico, è cresciuta la competitività dell’offerta del circuito legale rispetto a quella grigia e parallelamente si è intervenuti, seguendo un modello di armonizzazione, sulla tassazione della spesa che è stata adottata per i nuovi giochi. In questo modo il circuito legale è diventato attrattivo e concorrenziale rispetto all’offerta degli operatori dotcom. Una via che ha portato nelle casse dell’erario un gettito di 247 milioni con un aumento del 21 per cento. Per quanto riguarda il numero degli operatori autorizzati, a fine 2016 se ne contavano 84 (ma erano ben 247 nel 2011) e ai primi dieci fanno capo poco meno dei tre quarti della spesa complessiva. Tra le novità attese nel 2017 c’è la predisposizione del bando di gara per l’affidamento di 120 concessioni per il gioco a distanza. Un’operazione da complessivi 24 milioni, che dovrebbe attirare nuovi operatori. «II bando dovrebbe ridefinire gli equilibri competitivi del settore – spiega Samuele Fraternali, ricercatore senior dell’Osservatorio gioco online -. Gli operatori, poi, dovranno adeguarsi alla nuova legge sulla privacy per garantire una maggior tutela ai giocatori». Un obbligo da recepire che prevede, tra l’altro, l’istituzione della figura del responsabile della protezione dati. Per il bingo online, inoltre, si applicherà l’imposta del 20% sul margine, mentre si sta lavorando all’aggiornamento degli standard di comunicazione per tracciare i flussi di gioco da smartphone e tablet. Per quanto riguarda l’offerta, sono in arrivo novità nel campo delle scommesse ippiche, ma soprattutto si potrà puntare sui videogiocatori professionisti, i campioni degli «eSport». Quest’ultima particolare disciplina potrebbe conquistare i giovanissimi, perché si presta a spettacolari dirette tv e in streaming. In Asia è molto popolare tra i teenagers, con tornei in cui i campioni sono stelle che si contengono montepremi milionari. In prospettiva si punta a rendere marginale il gioco irregolare, replicando le esperienze di altri Paesi. Nel Regno Unito l’obbligo di acquisire una licenza inglese ha triplicato i volumi generati. In Spagna da un paio d’anni l’offerta si sta ampliando e sono stati superati i 400 milioni di spesa con un aumento di un terzo. In Francia la crescita segna un modesto 8%, oltre quota 800 milioni, a causa dell’offerta online ancora limitata a scommesse sportive, ippiche e poker. lp/AGIMEG