Gioco online: Guardia di Finanza di Varese scopre e oscura 50 siti non autorizzati. “Per i giocatori i siti apparivano come quelli legali”. Danni all’Erario per 350 milioni di euro. Il video

I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno individuato 50 siti di scommesse online non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli, risultando dunque sconosciuti all’Erario.

Le Fiamme Gialle della Compagnia di Gallarate (Varese) hanno individuato un primo sito di gioco online illegale che utilizzava una geolocalizzazione presso un indirizzo inesistente nella città di Gallarate. Successivamente, dall’analisi della società proprietaria della pagina web, è stato possibile censire ulteriori 49 siti di gioco online tutti accomunati dalla medesima indicazione societaria, risultata inesistente.

I siti riproducevano tutti i più famosi giochi online presenti nei portali autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e Monopoli e permettevano di scommettere sui principali eventi sportivi. Pertanto, agli occhi del giocatore apparivano perfettamente identici a quelli legali. I creatori dei siti di gioco avevano ottenuto la licenza dallo stato di Curaçao (Caraibi), hanno così potuto acquistare i software di gioco per poi riprodurli sulle proprie pagine online.

“Nello specifico – fa sapere la Guardia di Finanza in una nota -, si tratta di un’isola caraibica, già ampiamente nota alla polizia economico-finanziaria per pregresse indagini che hanno riguardato la criminalità organizzata che gestisce piattaforme illegali online locate proprio in questi luoghi, che ha un’economia basata principalmente sul turismo, sul settore finanziario offshore e, dagli anni ‘90, sul gioco d’azzardo online. Il governo di Curaçao ha visto nel settore delle scommesse un’opportunità per attirare investimenti stranieri e generare entrate fiscali, offrendo un regime normativo flessibile e conveniente. Grazie ai bassi costi di licenza, alla tassazione favorevole e alla regolamentazione meno rigida, tale Stato è diventato una delle giurisdizioni più popolari per gli operatori di gioco online, anche se la sua licenza è talvolta criticata per la scarsa tutela dei giocatori. Infatti, il rischio per tutti gli avventori è quella relativa proprio alla scarsa trasparenza di chi gestisce tali piattaforme con un concreto rischio di non ricevere le vincite promesse, di giocare con percentuali di vincita inferiore ovvero di perdere il proprio saldo di gioco senza alcuna possibilità di recuperarlo. Inoltre, tali piattaforme richiedono pagamenti mediante canali alternativi a quelli bancari o di altre piattaforme compiutamente tracciabili e non permettono la verifica della maggiore età dei giocatori e tantomeno la possibilità di autoescludersi dal gioco, facoltà offerta nei confronti dei soggetti ludopatici. Tali siti rappresentano un enorme danno per le casse dell’Erario e, dunque, per l’intera collettività atteso che nessun introito è soggetto a tassazione così come nessun canone concessorio, pari a 7 milioni di euro per singola concessione, risulta versato”.

All’esito dell’attività, è stata trasmessa apposita segnalazione alla Direzione Giochi dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli che, con propria istruttoria, ha disposto l’inibizione di tutti i siti rendendoli dunque irraggiungibili.

cdn/AGIMEG