Gioco online, Agcom all’attacco delle skin e siti di comparazione: “Possono essere un veicolo di pubblicità”. Avv. Ripamonti: “A rischio un sistema che coinvolge moltissimi concessionari ma spiegheremo all’Autorità per le Comunicazioni che si tratta di attività autorizzate e controllate dallo Stato”

Il settore del gioco online sembra non avere pace. Dopo i rumors di una possibile gara a cifre spropositate (si parla di circa 10 milioni a concessione), sul mercato piomba come un macigno un intervento dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

L’oggetto dell’intervento dell’Autorità è incentrato sul rapporto tra skin e siti di comparazione e concessionari. Quello che viene contestato da Agcom è che l’operatività del concessionario attraverso i canali prescelti, che sono poi proprio le skin, è un sistema tale da concretare la violazione del divieto di pubblicità. Sempre secondo l’Agcom, il fatto di apparire sui siti di comparazione è, altresì, suscettibile di configurarsi, in base al tipo di rapporto che si instaura, come pubblicità.

“Al momento non è arrivato alcun provvedimento sanzionatorio da impugnare in sede giurisdizionale, ma semplicemente un verbale di contestazione. Ciò ci consentirà di predisporre scritti difensivi ed andare in Agcom in audizione per spiegare la situazione. Stiamo preparando, quindi, una memoria difensiva in cui illustreremo il sistema ad Agcom e chiederemo di essere ricevuti per spiegare meglio quello di cui stiamo parlando”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg l’avv. Marco Ripamonti che si sta occupando della vicenda.

“Come è detto, e tengo a ribadirlo, non c’è un provvedimento sanzionatorio da impugnare e non è detto che verrà mai emesso. Anzi sono fiducioso che, nel momento in cui Agcom leggerà dalla nostra memoria tutti i dettagli in cui si articola la raccolta del gioco a distanza, non potrà che archiviare il caso senza emettere alcuna sanzione.

E’ chiaro che è una situazione che non va presa sotto gamba ma va affrontata con molta accuratezza, perché il rischio è che venga messo in crisi un intero sistema – ha concluso Ripamonti -. Quello delle skin è infatti un sistema che viene condiviso da tutti i concessionari sotto l’egida di ADM”.

Insomma grazie all’intervento dello studio Ripamonti si attiverà un’opera di prevenzione che potrebbe evitare pericolose devianze destinate a finire in tribunale. Vale la pena ricordare che sono moltissimi gli operatori che hanno skin collegate, alcune delle quali presentano numeri da concessionario. Un sistema quindi importante sia dal punto di vista occupazionale sia economico e metterlo in crisi avrebbe ricadute devastanti anche per le entrate erariali. Sarebbe importante, sulla questione, anche un intervento di ADM visto che il sistema delle skin è stato autorizzato ed ogni nuova richiesta viene attentamente verificata. lp/AGIMEG