Lo Voi (proc. Palermo): “Gioco online, vera vittima il giocatore che non può distinguere piattaforme illegali da quelle legali”

“Altro settore di particolare interesse e` quello dei giochi online. Ormai negli ultimi anni non vi e` piu` un’indagine nei confronti di mafiosi e di Cosa Nostra che non veda la presenza di alcuni soggetti interessati, o direttamente o per interposta persona, al settore del gioco online attraverso punti gioco o piattaforme di varia natura che consentono vari tipi di scommesse. Ancora una volta, si tratta di un settore, enormemente remunerativo, che ha una caratteristica molto particolare: l’interlocutore di chi mette in piedi piattaforme piu` o meno legali, prevalentemente illegali, non e` un antagonista del mafioso che le gestisce, ma un soggetto che richiede un servizio, ovvero il gioco: vuole giocare. Chi sia a gestire la sala giochi e quali siano i circuiti, nazionali o internazionali, di riferimento della stessa sala giochi al giocatore non gliene frega niente. Il giocatore vuole giocare, ne´ tantomeno va a denunciare qualcosa che nemmeno sa. Mentre il soggetto estorto sa di avere subito un’estorsione, il soggetto che va a giocare mica sa se la piattaforma ha il suo centro base in Austria o a Malta, se e` in regola o meno con le autorizzazioni nazionali, se puo` gestire quel tipo di giochi o meno. Il giocatore va lı` e gioca”. Sono le parole del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, dottor Francesco Lo Voi pronunciate in un’audizione dello scorso mese di marzo diffusa integralmente in queste ore. “Quindi, la vittima del gioco, che e` il giocatore non e` una vittima pericolosa, niente affatto. Il settore e` enormemente in espansione al punto tale che in alcune intercettazioni, che sono gia` state rese pubbliche, qualche mafioso di calibro ha detto: «Scusa, facciamo ormai tanti di quei soldi con i giochi, ma perche´ dobbiamo continuare a fare estorsioni e andare a disturbare la gente per andare a recuperare 100, 200, 500 euro? Andiamo avanti con i giochi e lasciamo perdere le estorsioni». Estorsioni che, pero`, come dicevo, servono a quell’altro fine”, ha aggiunto. “Raccogliamo le intercettazioni e verifichiamo attraverso le dichiarazioni dei collaboratori che non ci si puo` spostare da un territorio a un altro per controllare le messe a posto, il pizzo, il traffico di stupefacenti, le nuove sale gioco, l’istallazione di nuove piattaforme di gioco online (sono queste le principali attivita` su cui Cosa Nostra continua a operare), a meno che non si rispettino le regole e cioe`: per ciascun territorio e` autorizzato a parlare il capo mandamento, che si puo` relazionare solo con il capo mandamento del territorio interessato all’affare in discussione; iniziative singole, estemporanee e spontanee di coloro che stanno ad un livello inferiore non sono consentite, non sono autorizzate e saranno punite”, ha concluso. cdn/AGIMEG