Corriere.it, “Quote più alte e conti offshore. Il boom delle agenzie di scommesse illegali della mafia”

Due mondi paralleli nel settore del gioco e delle scommesse, quello legale e quello illegale. Una puntata può definirsi lecita quando tracciata nei sistemi dei Monopoli. Esiste però mercato illegale parallelo per le scommesse: il giocatore va in un’agenzia legale dove però trova computer che consentono il collegamento a siti di scommesse con licenze di gioco ottenute in paradisi fiscali, che evadono le tasse nel Bel Paese e non sono soggetti al controllo dei Monopoli. In questo caso – riporta il Corriere.it – la puntata viene registrata a nome dell’esercente che materialmente paga la scommessa attraverso un conto giochi virtuale a lui intestato. L’eventuale vittoria viene poi liquidata con i soldi sporchi della mafia. I siti illegali, solitamente, offrono delle quote più alte rispetto al circuito legale. I siti che convogliano le scommesse su questi server si chiamano piattaforme, ogni titolare di piattaforma fa a gara per imporsi come esclusivista in determinate aree. Ed il modo più efficace per ottenere il monopolio è quello di rivolgersi alla mafia. La concorrenza delle agenzie irregolari nei confronti di quelle legali è spietata: di fronte a una regolare agenzia ne esiste un’altra che utilizza piattaforme con sede in paradisi fiscali. “Sarebbe necessario costituire una sorta di nucleo che, dal momento che siamo un Paese a rischio di infiltrazioni mafiose, possa valutare tutti i tentativi di infiltrazione nel sistema legale del gioco e concessorio”, ha spiegato al Corriere.it Stefano Sbordoni, avvocato esperto del settore e docente di Legislazione tributaria del gioco presso l’Università di Salerno. cdn/AGIMEG