Operazione “Anno Zero”, Colonnello Lopane (DIA Trapani) ad Agimeg: “Il giro di scommesse faceva capo al marchio “17 Nero”. Il filone di indagine non è ancora concluso”

“Carlo Cattaneo gestiva una rete di agenzie, all’interno della quale vi erano sia siti legali sia siti illegali, ossia non autorizzati dai Monopoli di Stato. Nel mondo del gioco online ci sono i concessionari nazionali che si avvalgono di operatori sul territorio per affiliare le sale tipo internet point dove il cliente può registrarsi su siti e giocare online”. E’ quanto ha detto ad Agimeg il Colonnello Lopane dirigente della sezione DIA di Trapani in merito all’arresto dell’imprenditore Carlo Cattaneo nell’ambito della maxi operazione di Carabinieri, Polizia e Dia che nella giornata di ieri ha portato all’arresto di 21 persone, presunti affiliati alle famiglie mafiose di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna. Le indagini hanno evidenziato come il business delle scommesse online illegali abbia finanziato il superlatitante Matteo Messina Denaro. “I siti non autorizzati sono tantissimi. Periodicamente – ha aggiunto – vengono individuati anche dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e vengono oscurati. Tuttavia molti con un semplice cambio di nome riaprono quasi subito. La maggior parte di quelli coinvolti nell’operazione “Anno Zero” faceva capo alla sigla “17 nero”. Si tratta di siti .com, registrati su un registro internazionale, non su quello italiano. Per questo non può essere individuato il titolare del sito”. “Le agenzie si avvalevano di più siti illegali. Verranno, quindi, svolte ulteriori indagini per individuare quante e quali agenzie utilizzavano tali siti. L’operazione, verosimilmente, proseguirà”, continua. “Carlo Cattaneo risponde del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’imprenditore aveva, secondo l’ipotesi accusatoria della Procura della Repubblica, stretto un accordo con la Mafia. Quest’ultima gli assicurava la protezione delle sue agenzie, che quindi non trovavano alcun impedimento nell’apertura. Bensì la Mafia ne favoriva l’apertura soprattutto nell’area della periferia palermitana. In cambio pretendeva sia favori in termini di assunzioni, la possibilità di intestare le agenzie a soggetti vicini l’organizzazione, sia direttamente denaro”, ha concluso il colonnello Lopane. cdn/AGIMEG