Approvata dall’Assemblea legislativa dell’Umbria a maggioranza, con 15 voti favorevoli e 3 astenuti, la proposta di modifica della legge regionale “Norme per la prevenzione, il contrasto e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d’azzardo patologico”, di iniziativa della consigliera Carla Casciari (Pd). La proposta di legge intende “fornire alle amministrazioni locali ulteriori strumenti per fronteggiare con tempestività e certezza i rischi provenienti dal proliferare anche sul territorio regionale di luoghi dediti ad attività riconducibili al gioco d’azzardo, mirando a introdurre l’equiparazione tra le sale da gioco e le sale scommesse, sottoponendo anche queste ultime ai limiti previsti relativamente alla distanza da punti sensibili come scuole, centri di aggregazione giovanili e luoghi di culto”. La proposta prevede, inoltre, il coinvolgimento dei gestori delle sale scommesse nei percorsi di formazione obbligatoria per le sale da gioco e introduce la diffusione di materiale informativo sul rischio del gioco patologico anche nelle sale scommesse. E’ stato introdotto, inoltre, a seguito di un emendamento proposto dal consigliere Smacchi (PD), un articolo che prevede la possibilità per i Comuni di “disporre limitazioni orarie all’esercizio del gioco tramite apparecchi elettronici all’interno delle sale da gioco, delle sale scommesse e degli esercizi pubblici e commerciali nei momenti di massimo afflusso”. Su questo argomento non c’è stata identità di vedute. Così, per superare le difformità è stato approvato un ordine del giorno realizzato su proposta del capogruppo del Pd, Gianfranco Chiacchieroni, integrato dal contributo proveniente da altro ordine del giorno firmato da Raffaele Nevi (FI), che impegna la Giunta regionale “ai fini di una compiuta attuazione del disegno di legge ad un’azione di forte sensibilizzazione politica verso il Governo tesa a realizzare “una chiara e netta direttiva in campo nazionale che riguardi gli orari di accesso a sale giochi e simili, tale da consentire applicazione omogenea su tutto il territorio nazionale”. Non approvati, infine, due emendamenti proposti il primo da Carbonari e Liberati (M5S) (ampliamento dell’elenco dei luoghi “sensibili”), il secondo da Mancini e Fiorini (LN) (norme più stringenti sulle macchine da gioco che equiparano il rinnovo del contratto di licenza alla nuova istallazione). “Raccogliendo le preoccupazioni dei rappresentanti della società civile e delle associazioni del territorio, in particolar modo del perugino e degli enti locali, ho ritenuto necessario armonizzare il testo normativo regionale alla luce della più recente giurisprudenza in materia. In particolare, la sentenza del Consiglio di Stato numero 5327 del 16 dicembre 2016 ha parificato l’attività di gestione delle scommesse lecite a quella svolta nelle sale da gioco. In base a tale sentenza le attività delle sale scommesse e quelle delle sale gioco sono da considerarsi paritetiche dato che entrambe le attività possono essere fonti di rischi di diffusione della ludopatia, riconfermando che ai fini della tutela della salute le legislazioni regionali in materia possono assoggettare e regolamentare le distanze minime dai luoghi sensibili, condizione indispensabile per l’autorizzazione e l’apertura anche delle sale scommesse”. Le parole pronunciate in Assemblea da Carla Casciari. “Spero che grazie alle modifiche introdotte dalla mia proposta di legge le amministrazioni possano agire con tempestività nel regolamentare questo delicato settore nell’interesse della collettività e per garantire i migliori livelli di sicurezza per la tutela della salute, dell’ordine pubblico, e per ridurre il rischio di dipendenza dal gioco delle fasce più fragili della popolazione come giovani e anziani”. cdn/AGIMEG