E’ stata pubblicata al Senato la relazione riferita ai risultati dell’attività svolta dalla Direzione Investigativa Antimafia nel secondo semestre 2023 presentata dal Ministro dell’interno Piantedosi.
Ecco tutti i dettagli sul gioco:
Provincia di Reggio Calabria
Continuano a registrarsi ingerenze delle cosche Pesce e Bellocco nelle varie attività illecite perpetrate nel comprensorio di Rosarno-San Ferdinando, dal traffico di armi e stupefacenti all’infiltrazione dell’economia locale e nelle attività portuali, dalle estorsioni all’usura ed alla gestione dei giochi e delle scommesse.
Provincia di Cosenza
Corigliano Calabro sarebbe sotto l’influenza criminale delle contrapposte famiglie dei Barilari e dei Conocchia. I Barilari avrebbero stretto alleanze sia con la famiglia Acri di Rossano, sia con la cosca degli Zingari-Abbruzzese attiva a Cassano allo Jonio. I Conocchia invece, già affiliata alla vecchia famiglia Carelli, risulta avere legami con cosche reggine. Nell’area di Rossano opererebbe la cosca Acri-Morfo, le cui attività criminali prevalenti sono le estorsioni, il traffico e lo spaccio di stupefacenti, la gestione e il controllo di appalti pubblici ed il riciclaggio con reinvestimenti nella torrefazione e prodotti derivati, nei servizi di vigilanza, nella distribuzione di prodotti da forno e di altri generi alimentari, nel noleggio di videogiochi anche di genere illecito.
Campania
Per quanto concerne l’attività preventiva antimafia, va segnalato il fattivo contributo fornito dalla DIA di Napoli a supporto delle Autorità prefettizie delle province di competenza (Napoli, Caserta, Benevento ed Avellino) che ha consentito di giungere all’adozione, complessivamente, di 82 interdittive antimafia, di cui 70 nelle sole province di Napoli e Caserta, che hanno interessato società impegnate in tutti i settori vitali dell’economia locale. Dall’esame dei provvedimenti de qua, il settore edile si conferma quello maggiormente esposto all’infiltrazione mafiosa (37%), seguito dai settori della ristorazione (11%), immobiliare (7%), dell’assistenza socio-sanitaria (6%), dei rifiuti (5%) e dei carburanti (4%), che insieme raggiungono il 70% delle interdittive emesse nel semestre considerato. Gli altri settori, quali il turismo, le attività ricettive, le attività di giochi e scommesse, il commercio e altro, incidono per il restante 30% sul totale dei provvedimenti ostativi adottati. (…) Altri provvedimenti hanno riguardato imprese del settore edile, dei trasporti e dei giochi e scommesse ritenute collegate al sodalizio Nuvoletta-Polverino-Orlando di Marano di Napoli (NA) e Mallardo di Giugliano in Campania (NA). Ulteriori provvedimenti interdittivi hanno riguardato imprese impegnate nel campo della ristorazione per la loro riconducibilità al clan D’Alessandro, storicamente radicato nel Comune di Castellammare di Stabia (NA). (…) 3 provvedimenti ostativi hanno riguardato società attive, rispettivamente, nei settori dei giochi e delle scommesse, della lavorazione del vetro e nella produzione e vendita di mobili, per le quali è stata accertata la riconducibilità al clan Pagnozzi, operante a San Martino Valle Caudina, ma anche nella provincia di Benevento e a Roma.
Provincia di Napoli
Il 30 ottobre 2023, a Giugliano in Campania, la DIA ha eseguito un provvedimento di sequestro beni nei confronti di un soggetto ritenuto esponente di vertice del clan Mallardo, operante in quel territorio. Il provvedimento trae origine da una proposta di misura di prevenzione patrimoniale e personale avanzata congiuntamente dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e dal Direttore della DIA. Il destinatario del provvedimento, gravato da numerosi precedenti e condanne, anche per omicidio, è stato da ultimo, tratto in arresto nel 2022 dalla DIA in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Napoli per aver rivestito il ruolo di reggente del citato sodalizio per conto del quale si sarebbe occupato anche della gestione di una cassa comune. La misura ablativa ha riguardato una società attiva del settore delle scommesse e lotterie, tre rapporti finanziari, due ville e un’autovettura, per un valore complessivo di circa 1 milione di euro.
Roma
Nelle zone di Pomezia, Anzio, Nettuno, Ardea e Torvaianica il 14 novembre 2023 la Polizia di Stato, con il coordinamento della DDA di Roma, ha eseguito misure restrittive a carico di 28 persone per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, oltre che violazione della normativa sulle armi e tentato omicidio. Il conseguente riciclaggio dei proventi illeciti avveniva mediante investimenti in circuiti, anche legali, di gioco d’azzardo, ville e beni di lusso. (…) Il 7 luglio 2023 la Guardia di finanza e i Carabinieri hanno dato esecuzione alla confisca dei beni riconducibili, direttamente e indirettamente, a 3 soggetti già tratti in arresto nel giugno 2017 nel corso dell’operazione “Babylonia” della DDA di Roma che aveva documentato l’infiltrazione criminale nella Capitale nel settore del gaming e della ristorazione. I beni fanno riferimento a un compendio patrimoniale di un valore complessivo prossimo ai 300 milioni di euro.
Provincia di Frosinone
L’influenza della criminalità organizzata campana rende la provincia di Frosinone una sorta di territorio di confine, caratterizzato dalla convergenza di interessi delle limitrofe consorterie di matrice camorristica con le dinamiche delle realtà delinquenziali autoctone e, da ultimo, anche delle compagini straniere, in particolare albanesi, dedite principalmente a narcotraffico, usura, estorsioni, riciclaggio e a reinvestimenti nel settore, anche legale, dei giochi e delle scommesse. L’attenzione per questa vasta area del basso Lazio da parte di organizzazioni camorristiche si riscontra in diverse proiezioni extraregionali dei Casalesi, dei Mallardo, degli Esposito di Sessa Aurunca (CE), dei Belforte di Marcianise (CE), ma anche di altri noti clan fra i quali Licciardi, Giuliano e Mazzarella. L’operazione “Doppio gioco”, conclusa il 28 giugno 2023 dalla Guardia di finanza, ha portato all’arresto di 12 appartenenti a un sodalizio a prevalente composizione di cittadini albanesi, con base operativa nelle Marche, per l’ipotesi di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalla transnazionalità. Le indagini hanno consentito di ricostruire il flusso di carichi di droga proveniente dal Nord Europa, in particolare da Belgio e Olanda, e destinata anche alle piazze di spaccio di Frosinone, oltre che a quelle marchigiane di Ancona, Macerata, Fermo e Pesaro-Urbino.
Provincia di Agrigento
Accanto a cosa nostra si conferma la presenza della stidda, due realtà mafiose storicamente radicate nel territorio, sempre pronte all’individuazione e spartizione delle attività criminali da perpetrare sul territorio. In merito alla stidda “abbiamo riscontrato che alcuni storici appartenenti all’organizzazione sono ritornati a svolgere attività legate all’organizzazione stessa….ritornando ad agire sul territorio con i metodi già collaudati in passato e così hanno rivitalizzato in qualche misura la stidda stessa”. In tale contesto criminale, inoltre, risulterebbero attivi altri gruppi organizzati su base familiare, quali le famigghiedde e i paracchi che, operano autonomamente rispetto a cosa nostra e alle consorterie stiddare. Le attività di indagine concluse nel periodo in esame hanno consentito di confermare il crescente interesse di cosa nostra agrigentina nel remunerativo settore degli stupefacenti e delle scommesse on-line. (…) L’8 novembre 2023, la DIA, nell’ambito dell’operazione “Breaking Bet”, ha dato esecuzione a Palermo e Agrigento ad un’ordinanza custodiale nei confronti di 10 soggetti ritenuti responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, esercizio abusivo nell’intermediazione delle raccolte di gioco tramite l’installazione di apparecchiature in assenza della prescritta concessione dell’Agenzia dei Monopoli, nonché di estorsione aggravata dall’agevolazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori. Le indagini, che hanno interessato i comuni di Licata, Campobello di Licata e Campobello di Mazara (TP), hanno fatto luce su una capillare distribuzione e installazione di postazioni per il gioco d’azzardo, anche collegate in rete a siti internet esteri e riconducibili a società intestate a prestanome, tramite le quali ai giocatori era consentito di partecipare anche a scommesse su eventi sportivi, oltre ai giochi d’abilità (videopoker e roulette). Il modus operandi dell’organizzazione criminosa monitorata ha rivelato la capacità di penetrazione all’interno delle strutture societarie del settore, tramite l’assunzione da parte degli imprenditori collusi, di soggetti intranei all’associazione i quali curavano, nel contempo, gli interessi delle società dedite alla suddetta attività economica e quelli delle famiglie mafiose. I proventi dell’attività di betting erano poi destinati sia a contribuire al sostentamento economico delle famiglie mafiose di Licata e di Campobello di Licata, sia a esponenti di vertice della famiglia mafiosa di Campobello di Mazara (TP).
Provincia di Milano
L’11 luglio 2023, a Milano, Lecco, Roma e Catanzaro, nell’ambito di attività coordinata dalla Procura di Reggio Calabria, la DIA ha eseguito la confisca di quote societarie relative a 4 società attive nel settore informatico, delle scommesse e delle lotterie, nonché di 2 beni immobili e alcune disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 1,6 milioni di euro, riconducibili a un pluripregiudicato per reati predatori e gravemente indiziato di appartenere alla cosca Raso-Gullace-Albanese operante sul territorio della provincia di Reggio Calabria ma con ramificazioni anche al nord Italia. Il provvedimento consolida in parte i sequestri operati il 24 gennaio 2022 e il 17 febbraio 2022 sulla base di provvedimenti emessi dall’A.G. di Reggio Calabria
Attività di prevenzione sull’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio
Nel 2° semestre 2023 sono stati emessi 17 motivati provvedimenti di accesso e accertamento a firma del Direttore della DIA, la cui esecuzione, affidata alle articolazioni territorialmente competenti, è stata eseguita sotto il coordinamento del I Reparto Investigazioni preventive. I predetti provvedimenti hanno riguardato 5 banche, 4 istituti di moneta elettronica, 3 intermediari finanziari, 3 soggetti che gestiscono case da gioco, 1 studio notarile e 1 società fiduciaria.
Relazioni internazionali nel contrasto alla criminalità organizzata italiana all’estero
Nell’ambito delle attività criminali sovranazionali, il traffico di droga rimane un punto centrale delle attività illecite per le mafie italiane e, soprattutto, per la ‘ndrangheta. Le aree geografiche di maggiore interesse per le organizzazioni criminali nostrane sono quelle dei tradizionali Paesi del Sud America per il traffico di cocaina, in particolare la Colombia, il Messico, Perù e Bolivia, ma anche alcuni emergenti nel panorama internazionale, come Argentina, Brasile, Costa Rica, Ecuador, Guyana e Repubblica Dominicana un tempo solo realtà di transito dei carichi di droga. Va segnalato che, negli ultimi anni, l’area del “Sahel” e l’Africa occidentale sono diventate una rotta sempre più battuta per i traffici di stupefacenti, con particolare attenzione per la Costa d’Avorio, la Guinea-Bissau e il Ghana, basi logistiche di crescente importanza per i narcotrafficanti. Gli Stati Uniti ed il Canada si confermano realtà in cui la capacità pervasiva della criminalità organizzata di origine italiana è da tempo stata acclarata. Inoltre, le organizzazioni criminali si sono rivolte, grazie allo sviluppo tecnologico, verso il “gaming e betting” in grado di generare interessanti guadagni illeciti, anche attraverso la costituzione di società “cartiere” dislocate in “paradisi fiscali” che consentono peraltro le attività di riciclaggio di cospicue quantità di capitali. cdn/AGIMEG