dai nostri inviati – “Si è parlato di concessioni, concessionari, ma cosa si intende? Lo Stato ha delegato a terzi una sua prerogativa, visto che per non investire in proprio ha ritenuto che fosse il compito di terzi canalizzare il gioco in circuiti controllati. Questa è l’attività per la quale i concessionari sono titolari per conto dello Stato. Tutto questo problema e le polemiche perdono di vista lo scopo principale per il quale questa attività nasce. Perché quindi l’attenzione alla ludopatia? Immaginiamo che tutta l’attività di gioco venga fatta senza soldi. Tutto con premi virtuali, nessun traffico di denaro. Si creerebbero ugualmente delle compulsività, così come accade nei videogiochi, ad esempio. Ma l’attenzione è percentualmente infinitesimale rispetto a quella che provoca questo settore perché la discriminante è il denaro. Giocatori compulsivi ci sarebbero ugualmente ma nessuno ne parlerebbe”. es/AGIMEG