Giochi, relazione Comitato antiriciclaggio a Padoan: nel mirino gioco online e vlt

“La prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo passa necessariamente per una piena responsabilizzazione dei soggetti obbligati rispetto alle procedure necessarie per mappare e intercettare il relativo rischio insito nella pratica quotidiana della loro attività professionale”. E’ quanto emerge dalla Relazione sulla valutazione delle attività di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, trasmessa dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, al Parlamento dopo l’approvazione da parte del Comitato di Sicurezza Finanziaria (CSF), cabina di regia in materia di antiriciclaggio e prevenzione del finanziamento illecito al terrorismo. Nel testo si sottolinea la necessità di prestare “attenzione per alcuni settori di attività, che non sono stati fino a oggi oggetto di un adeguato sistema di controllo e che presentano un elevato rischio di infiltrazione criminale. Tali soggetti, che includono tra gli altri gli operatori contrattualizzati dalle società di money transfer, gli operatori c.d. “compro oro” e i prestatori di servizi di gioco, soprattutto on line, stanno generando un crescente allarme sociale che necessita di una maggiore possibilità di intervento da parte delle forze di polizia, in particolare della Guardia di finanza”.

Anche per il 2015 si confermano particolarmente esposti al rischio di riciclaggio i comparti di giochi e scommesse. Le forme di gioco su rete fisica si confermano fonte di numerose anomalie, il più delle volte riconducibili a vulnerabilità proprie della rete commerciale di cui si avvalgono i concessionari di gioco. Frequentemente sono state portate all’attenzione dell’Unità situazioni riconducibili a carenze nell’adeguata verifica della clientela da parte dei punti vendita, riluttanti a fornire ai concessionari di giochi la documentazione idonea a identificare la clientela come richiesto dalla legge. Anche l’utilizzo improprio dei ticket emessi da Video Lottery Terminal (VLT) è un fenomeno ricorrente. Sono frequenti i casi in cui l’erogazione di ticket di vincita avviene con il mero inserimento di banconote in assenza di un’effettiva giocata e quelli relativi a vincitori abituali che operano presso un medesimo gestore, che potrebbero essere indicativi di un mercato occulto dei ticket vincenti. Si è inoltre osservato che i ticket a volte non vengono riscossi dopo l’emissione ma rimangono inutilizzati fino quasi alla loro scadenza (90 giorni dall’emissione), per poi essere rinnovati mediante il reinserimento in un apparecchio VLT. Tale modalità operativa viene perpetuata nel tempo, prestandosi a trasferimenti di contante tra privati dietro lo scambio di questi “titoli” e aggirando così le regole di identificazione. Nell’ambito del gioco on-line, si conferma che le piattaforme di altri paesi comunitari operanti in libera prestazione di servizi possono determinare vulnerabilità molto significative nel sistema antiriciclaggio, in quanto i relativi flussi finanziari sfuggono al monitoraggio delle autorità italiane. Sono stati, inoltre, riscontrati casi in cui, tramite siti di scommesse on-line gestiti da società estere operanti in Italia, vengono realizzate condotte elusive da parte di clientela nazionale: in particolare, viene chiesta la restituzione di somme (anche rilevanti) caricate sui conti di gioco tramite strumenti prepagati on-line, e-voucher e simili, dopo l’utilizzo per giocate a basso rischio, con il risultato di legittimare la provenienza dei fondi.

Si conferma il trend di crescita delle segnalazioni trasmesse dagli operatori non finanziari, passate da 1.148 nel 2014 a 1.864 nel 2015. Circa l’80 per cento (1.466) risulta inoltrato dai gestori di giochi e scommesse, categoria presso la quale la UIF ha condotto negli ultimi anni specifiche iniziative ispettive.

Numerose indagini hanno evidenziato forti collegamenti tra fenomeni di criminalità organizzata e di riciclaggio e di reimpiego di denaro nel circuito economico legale. A tale proposito, si segnala un’indagine che ha riguardato un’organizzazione criminale di stampo ‘ndranghetista che, avvalendosi di società estere di diritto maltese, esercitava abusivamente attività di gioco e scommesse sull’intero territorio nazionale, riciclando ingenti proventi illeciti, mediante l’utilizzo di conti di gioco intestati a persone compiacenti ovvero inconsapevoli. dar/AGIMEG