Prosegue a Perugia la protesta contro l’apertura di un centro scommesse a Porta Pesa, a pochi passi di distanza da tre scuole. Così, dopo la petizione online che ha già superato le 500 firme lanciata nei giorni scorsi, è stata avviata una raccolta firme cartacea. Un’idea, quella della petizione, che è stata portata avanti da Andrea Capotorti, docente di probabilità e statistica all’Università degli studi di Perugia, assieme ai consiglieri del Partito democratico Sarah Bistocchi e Tommaso Bori. “E’ la prosecuzione naturale dell’impegno dei mesi passati – aveva detto il professor Capotorti – per cercare di scongiurare l’apertura del centro scommesse vicino ad alcune scuole. Anche se in regola con le autorizzazioni, io credo che il comune debba intervenire”. Nessun effetto retroattivo. E’ questa la motivazione in base alla quale, in questi mesi, sono proseguiti i lavori che trasformeranno un ex negozio di abbigliamento, sito tra un supermercato e una pizzeria di Porta Pesa, in un’agenzia di scommesse. I proprietari, che l’avevano aperta più di un anno fa in via del Giochetto, avevano ottenuto tutte le autorizzazioni dalla Questura, perché così prevedeva la normativa per i centri scommesse, e ora si sono trasferiti proprio nel cuore del borgo. A pochi passi da tre istituti scolastici. Tuttavia, il regolamento rivisitato in consiglio comunale, prevede, ora, l’equiparazione tra centri scommesse e sale slot, per cui la distanza di sicurezza da rispettare, come previsto dalla legge regionale, è di 500 metri dai luoghi sensibili. cdn/AGIMEG