“Abbiamo fatto richiesta ad AAMS per accedere agli atti regionali. Abbiamo ottenuto un’impressionante mole di dati”. E’ quanto ha detto il Gruppo regionale 5 Stelle in Piemonte, insieme alla proposta di un marchio “No Slot” da esporre in tutti gli esercizi privi di attrezzature videoludiche. “I Comuni piemontesi non possono attendere i tentennamenti di Chiamparino”. Il gruppo regionale pentastellato, in particolare, chiede: un piano integrato sul gioco, fondi per sensibilizzare alla ludopatia, un decalogo di azioni sul gioco sicuro e responsabile e, infine, definire un test per l’autovalutazione del proprio rischio di dipendenza. “Leggendo le pagine del dossier, ci siamo domandati perché solo pochi sindaci abbiano richiesto ad AAMS i numeri sul proprio Comune”, concludono. Sul tema si è pronunciata anche l’assessore regionale all’Istruzione della Regione Piemonte, Gianna Pentenero: “Siamo contenti che il Tar del Piemonte abbia respinto i ricorsi presentati contro il Comune di Torino, ma anche contro altre amministrazioni locali piemontesi, come Biella, in relazione agli orari di apertura di locali con videopoker e slot machine”. “Si tratta del sostanziale riconoscimento della bontà e correttezza dell’impostazione contenuta nella legge regionale. Questo ci consente di convocare, già dalla prossima settimana, il tavolo di coordinamento sul contrasto al gioco d’azzardo patologico, e di procedere speditamente all’attuazione definitiva del provvedimento”. “Ci tengo a precisare – ha aggiunto Pentenero – che la Regione non ha ancora bandito nessun concorso per la realizzazione del marchio regionale “No Slot”, ma ha previsto una campagna informativa sui rischi del gioco d’azzardo nel Piano integrato 2017-2018 per il contrasto, la diagnosi e la cura della ludopatia, di recente approvato dal ministero e da cui si attende l’effettiva disponibilità finanziaria”. cdn/AGIMEG