Nonostante i ripetuti tentativi fatti dal Governo per giungere ad una norma quadro in materia di giochi, partendo dalla delega fiscale, il Governo sembra aver rinunziato a pubblicare, almeno per ora, il decreto di riforma del settore giochi. Che fine faranno i 500 milioni di euro dovuti dai concessionari delle slot e la prima tranche pagata dovrebbe essere restituita, con il rischio che qualcuno possa richiedere i danni. Il Ministero dell’economia e delle finanze dovrebbe specifici studi e valutazioni di competenza circa il reperimento e l’impiego di significative risorse destinate a sostenere una forte azione di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico. E’ quanto chiede Paola Binetti (Ncd-Udc) in un’interrogazione presentata alla Camera. Ecco il testo integrale: “Premesso che:
è in corso di esame presso la Commissione affari sociali della Camera dei deputati il disegno di legge di iniziativa parlamentare «Disposizioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico», che prevede specificamente anche la revisione della normativa in materia di giochi;
nonostante i ripetuti tentativi fatti dal Governo per giungere ad una norma quadro in materia di giochi, partendo dalla delega fiscale, il Governo sembra aver rinunziato a pubblicare, almeno per ora, il decreto di riforma del settore giochi;
sono in molti a chiedersi a questo punto cosa accadrà di alcune decisioni prese a suo tempo; per esempio, sui famosi 500 milioni di euro che avrebbero dovuto pagare concessionari e gestori, ciascuno per quanto di sua competenza. Ci si chiede se sarà ancora esigibile oppure se ancora una volta cadrà nel vuoto. È una domanda che risuona in maniera predominante nel settore del gioco. Secondo alcuni questa cifra non sarà più esigibile. Anzi dovrebbero essere restituiti gli importi pagati come prima rata su tutta la filiera e qualcuno potrebbe perfino richiedere un risarcimento danni;
la filiera del gioco legale, con la mancanza della riforma contenuta nella delega e senza una norma di riferimento chiara, rischia di vedere vanificato il lavoro importante fatto negli ultimi dieci anni, con il ritorno al caos diffuso e ignorato proprio perché illegale;
le associazioni che si occupano a vario titolo delle persone affette da dipendenza grave dal gioco chiedono da tempo una legge che funga da contenimento alla diffusione del gioco d’azzardo in tutte le sue diverse manifestazioni: le videolotterie, le applicazioni, le new slot, senza dimenticare il continuo proliferare dei «gratta e vinci». I soggetti affetti da dipendenza grave, ancorché difficili da quantificare in modo esatto, sono in costante aumento, come confermano le strutture cliniche di riferimento, con tutte le conseguenze sociali che ne derivano –:
se non ritenga opportuno che il Ministero dell’economia e delle finanze effettui specifici studi e valutazioni di competenza circa il reperimento e l’impiego di significative risorse destinate a sostenere una forte azione di contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, che pare opportuno il Governo debba porre rapidamente in essere”. lp/AGIMEG