Ieri sera è andata in onda una nuova puntata de “l’erba dei vicini”, il nuovo programma del lunedì sera di Rai 3 condotto dal giornalista Beppe Severgnini. In ogni puntata l’Italia si trova di fronte a un’altra nazione su quattro temi, Nella puntata di ieri sera l’Italia era messa a confronto con l’Inghilterra e tra i temi c’era “chi gestisce meglio il gioco d’azzardo”. L’Italia era rappresentata dall’onorevole Pier Paolo Baretta, sottosegretario alle Finanze con delega ai giochi, mentre l’Inghilterra da una giornalista dell’Economist. Sollecitato da Severgnini sulla forte crescita della spesa degli italiani per il gioco Baretta ha risposto che:”E’ vero che il volume del giocato è superiore agli 80 miliardi all’anno, ma bisogna tenere conto che circa il 70% torna nelle tasche di giocatori sotto forma di vincite quindi la spesa reale è nettamente inferiore”. E Severgnini ha anche parlato di un’offerta di gioco troppo vasta e che quindi favorirebbe l’aumento della ludopatie, con un conseguente aumento della spesa sociale per aiutare queste persone. “In tal senso sono d’accordo che siamo arrivati ad un punto critico e che sia necessario un forte ridimensionamento – ha sottolineato Baretta, e per questo stiamo lavorando ad una ipotesi di taglio di circa 100mila apparecchi da intrattenimento. Abbiamo già stanziato circa 50 milioni per un fondo sul problema delle ludopatie, ma siamo ancora in fase embrionale per una valutazione completa di tutti gli aspetti di un fenomeno così complesso”. Ed alla domanda se il nostro non sia uno Stato biscazziere e se rinuncerebbe agli 8 miliardi di entrate erariali derivanti dal gioco, il sottosegretario ha risposto che: “e’ assolutamente necessario che ci sia un controllo statale su un mercato così importante sia dal punto di vista sociale sia economico. Bisogna sempre tenere conto infatti che dove manca lo Stato si inserisce spesso la criminalità e quindi la lotta all’illegalità necessita di un presidio statale. Per quanto riguarda le entrate erariali, si potrebbe rinunciare ad una parte ma azzerarle riporterebbe al problema dell’inserimento nel gioco di organizzazioni clandestine”. Infine Severgnini ha toccato il tasto della pubblicità: “va assolutamente ridotta – ha concluso Baretta – ed anzi io sono personalmente per una chiusura totale dei messaggi pubblicitari legati al gioco”.lp/AGIMEG