dal nostro inviato a Milano – “In tre anni abbiamo incontrato 34 ragazzi, ma siamo partiti con una base di 10 persone. Dopo tre anni vediamo i primi risultati: alcuni hanno rinunciato, ma la maggior parte ha concluso positivamente il percorso, sono state solamente due le ricadute. Siamo all’inizio di un progetto che di volta in volta si aggiusta e avrà bisogno di tempo”. E’ quanto ha dichiarato ad Agimeg, a margine della Giornata nazionale Antiludopatia in corso a Milano, Marco Freti, psicologo della Comunità di San Patrignano, che ha avviato un percorso di psicoterapia e rieducazione per i soggetti malati di gioco. “La struttura di San Patrignano è a 40 km da Rimini, nata con l’esigenza di accogliere ragazzi ex tossicodipendenti, ma siamo partiti con quest’altro progetto di 18 mesi in cui abbiamo inserito i malati di gioco. Il giocatore fa infatti un percorso che come durata è la metà del tossicodipendente. Abbiamo diverse attività lavorative, in cui mettiamo a stretto contatto tossicodipendenti e malati di gioco a condividere la propria esperienza”. mg/AGIMEG