Un regolamento nuovo che poggia su uno studio dell’Università di Firenze e sulla collaborazione con Anci Toscana. Tante le novità, presentate oggi in Palazzo Vecchio a Firenze dall’assessora Cecilia Del Re, alla presenza dell’assessora al Welfare Sara Funaro, del presidente della commissione Politiche sociali in Consiglio comunale Nicola Armentano, dell’ordinaria di Psicologia dello sviluppo dell’Università di Firenze Franca Tani, della presidente del Consiglio comunale di Prato Ilaria Santi e della responsabile Anci Toscana sul gioco d’azzardo patologico Simona Neri. Tra novità più rilevanti: non potranno essere aperte nuove sale slot o sale scommesse nel raggio di 500 metri da luoghi sensibili come scuole, impianti sportivi, chiese, ospedali, università, discoteche, biblioteche comunali, musei, parchi e giardini; penalità nell’assegnazione di contributi e nel riconoscimento di canoni agevolati agli esercenti e siti di gioco on line bannati dal wifi comunale. Il provvedimento, che ha ricevuto il via libera della giunta, dovrà attendere un ulteriore passaggio in Consiglio Comunale per entrare in vigore. “Un intervento complesso – ha spiegato l’assessore Del Re – che nasce nell’ambito di un lavoro fatto con Anci Toscana per arrivare a una regolamentazione il più possibile uniforme, e che poggia su uno studio dell’Università degli Studi di Firenze, a cui ci siamo rivolti dopo che il Tar aveva contestato la carenza di studi scientifici sulla ludopatia alla base della precedente ordinanza di limitazione degli orari”. Ancora, tra le novità: il Comune di Firenze non potrà concedere il patrocinio a iniziative o eventi organizzati da soggetti che gestiscono o hanno installati nei propri locali apparecchi da gioco. In tema di contributi e agevolazioni, agli stessi soggetti saranno applicate penalizzazioni nell’assegnazione dei punteggi per l’accesso ai finanziamenti e non sarà riconosciuto il canone agevolato riconosciuto a chi si trova in sedi di proprietà del Comune. Le ultime due misure saranno effettive decorsi 24 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, in considerazione delle penali spesso previste dai contratti per il recesso firmai dai gestori. Per quanto riguarda i limiti agli orari di apertura, il regolamento fa riferimento ad apposite ordinanze del sindaco e a fasce orarie di interruzione quotidiana del gioco fino a sei ore complessive previste dall’intesa Stato-Regioni-Enti locali del settembre scorso. “È un nuovo passo in avanti importante per cercare di regolamentare il più possibile la materia – ha detto l’assessore Funaro -, e mettere in campo una serie di operazioni di prevenzione del gioco d’azzardo patologico”. cdn/AGIMEG