E’ un intervento deciso, duro ma dettagliato quello che Raffaele Curcio, presidente dell’Associazione Nazionale Sapar (Servizi pubbliche attrazioni ricreative, aderente a Confesercenti) che raduna più di 1700 aziende di gestione, produzione e costruzione di apparecchi da intrattenimento, fa nei confronti dell’ultima Legge di Stabilità:”Ancora una volta il settore giochi si trova a dover fronteggiare una Legge di Stabilità che rischia di sancire la chiusura definitiva di numerose aziende di gestione. La tassazione di oltre il 70% del cassetto è insostenibile per le imprese: lo dicevamo un anno fa e lo ribadiamo anche ora, dopo averlo ripetuto per tutto il 2015. Ci troviamo costretti ad impugnare nuovamente la legge per evitare l’inevitabile chiusura delle attività di migliaia di lavoratori legalmente autorizzati. Questo accanimento incomprensibile nei confronti del comparto giochi avrà ripercussioni negative non solo sulle oltre 5000 aziende di gestione, che saranno costrette a chiudere sotto il peso di una pressione fiscale insostenibile, ma anche sullo Stato, che non potrà contare sul gettito erariale preventivato, proprio a causa del fallimento delle imprese. Ma soprattutto il governo dovrà spiegare alle oltre 300.000 persone impiegate nel comparto, come sarà possibile per loro garantire alle famiglie il sostentamento necessario per la sopravvivenza visto che, se non si apporteranno le adeguate modifiche a questa legge assurda, nel giro di poco tempo si ritroveranno senza più un lavoro. E cosa non meno grave, consegnerà definitivamente il settore all’illegalità”. Uno dei nodi cruciali della legge di stabilità riguarda la necessità del rinnovo del parco macchine conseguente alla variazione di PREU e Pay Out:”Soprattutto in merito alle tempistiche di sostituzione e/o aggiornamento degli apparecchi – prosegue Curcio -, necessarie per la sostenibilità della filiera, è quantomai necessario istituire un tavolo di confronto per definire congiuntamente delle linee di concertazione con il governo e l’Amministrazione dei Monopoli. Da parte nostra, così come abbiamo fatto nel 2015, continueremo a difendere fino in fondo le aziende di settore ed i livelli occupazionali contro una norma scellerata e strumentale; la nostra battaglia poi non si svolge solo a livello nazionale, ma ogni giorno ci ritroviamo a fronteggiare normative comunali e regionali riguardanti distanziometri e limitazioni orarie delle sale slot eccessivamente stringenti. Questo accanimento perpetrato da molte amministrazioni verso una sola forma di gioco, non ha portato una qualche tutela del potenziale ludopata, quanto piuttosto lo ha spinto verso altre forme d’intrattenimento, anche illecite. E la cronaca ogni giorno ci riferisce di persone che sperperano ingenti capitali giocando con apparecchi illegali o attraverso i giochi online, che più volte l’Associazione Sapar ha chiesto di regolamentare perché considerati “la terra di nessuno”: questi, infatti, non sono disciplinati da alcuna normativa nonostante siano i giochi più utilizzati dai minori attraverso gli smartphone”. Con il settore al collasso e l’ostruzionismo posto dal governo, l’Associazione Nazionale Sapar ha organizzato per l’11 febbraio, a Roma, un’assemblea aperta a tutti gli operatori della filiera:”La convention sarà il teatro per una discussione costruttiva fra tutti gli attori del comparto giochi ed i rappresentanti istituzionali, e l’occasione per far partire un’operazione di protesta avverso una manovra finanziaria insostenibile; evidenzieremo quindi la realtà delle imprese di filiera, con i livelli occupazionali completamente trascurati da una politica miope e strumentale alla logica di pochissime lobby”.