“Sono rimasto stupito dalla posizione del Comune di Sestri Levante (nella provincia di Genova) che a parole dichiara guerra alle sale slot ma all’atto pratico se la prende comoda nell’applicazione della legge prevista, nella fattispecie quella regionale. Faccio presente che nella vicenda delle sale scommesse di Via Nazionale e Via Unione Sovietica la paventata proroga della Legge Regionale alle attività esistenti, oggetto in questi giorni di un acceso dibattito politico, non produrrebbe alcun effetto in quanto violano gli articoli sulla distanza minima che è fissata a 300 metri dai luoghi sensibili”. E’ quanto afferma il consigliere Marco Conti (Popolo per Sestri). “Ma l’amministrazione comunale sembra non avere fretta e si permette pure di non fare previsioni in merito ai tempi del provvedimento di chiusura. C’è qualcosa che non torna e la storia, tanto per citare il caso della sala scommesse di Via Unione Sovietica, è anche costellata di errori nelle ordinanze, da parte degli uffici comunali preposti, che hanno legittimamente consentito ai gestori di presentare ricorso, di vincerlo e di riaprire. Tra una marcia avanti e due indietro arriviamo al 9 agosto 2016 quando il dirigente delle attività produttive del Comune di Sestri Levante scrive alla direzione centrale della Regione Liguria per avere un parere in merito alla disciplina delle sale scommesse. Parere che arriva sul tavolo del dirigente comunale il 17 ottobre 2016 dove si evince chiaramente che questa attività è soggetta alla normativa regionale. A distanza di cinque mesi però tutto è rimasto tale e quale”, prosegue. “Per gli uffici della Regione queste due attività non dovevano essere neppure autorizzate. Fondamentale però è capire che tipologia di permesso ad aprire è stata rilasciata dal Comune e soprattutto quali controlli sono stati fatti per accertare la reale attività esercitata. In merito ho richiesto copia dei sopralluoghi e dei verbali redatti dalla Polizia Municipale. Il Comune di Sestri Levante doveva senza battere ciglio emettere le ordinanze di chiusura, rispettando così la legge”, conclude Conti. cdn/AGIMEG