La Settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un uomo condannato dal Tribunale di Velletri e dalla Corte di Appello di Roma per rapina. Bocciata la linea difensiva secondo la quale “la dipendenza dal gioco da cui era affetto gli impediva di autodeterminarsi”. I supremi giudici hanno affermato che “la circostanza che l’imputato si sia difeso sostenendo di essere dipendente da una forma di dedizione patologica al gioco d’azzardo, che lo spingerebbe a perpetrare reati contro il patrimonio per far fronte alla propria dipendenza, non può assumere alcun rilievo al fine di concedere le attenuanti generiche”. lp/AGIMEG