“C’è un aumento dell’offerta e quindi dei giocatori patologici. Le dipendenze dipendono da un ambiente che le favorisce. I giovani delle città del Sud giocano d’azzardo al di sopra della media nazionale. Noi dobbiamo ridurre la domanda, le forze dell’ordine l’offerta. Nostro compito primario è infatti la prevenzione. Tutte le età del ciclo della vita sono interessate dal gioco. Nella fascia giovanile il problema può essere l’indotto criminogico. Le tipologie di gioco utilizzate sono scommesse, le slot la fanno da padrone. Abbiamo seguito 89 pazienti, 11 i ricaduti. La ricaduta può far parte del processo circolare. Di 20 pazienti non abbiamo più notizie, poichè hanno fatto riferimento ai propri Sert. 15 pazienti sono ancora in cura”. E’ quanto ha detto la Dr.ssa Lorita Biondi A.S.P. – S.E.R.T. Cosenza in occasione del Convegno organizzato dalla Questura di Cosenza sul tema: “Ludopatia: Prevenzione e Sicurezza Sociale”. cdn/AGIMEG