“Il poker, il quale movimenta notevoli flussi di denaro” è “sottoposto ad un regime fiscale contraddittorio, in quanto, mentre, da un lato, le vincite realizzate in case da gioco situate in Italia sono esonerate dall’imposta sul reddito, atteso che la ritenuta sulle predette vincite è compresa nell’imposta sugli intrattenimenti, al contrario, le vincite ottenute da soggetti residenti italiani presso case da gioco situate all’estero concorrono alla base imponibile dell’imposta sul reddito. Tale differenziazione può incrementare il rischio di dipendenza patologica per i giocatori, i quali risultano incentivati a praticare il gioco in Italia”. Lo ha detto l’on. Binetti (PI) ieri in commissione Finanze alla Camera, replicando al sottosegretario Baretta (MEF) che ha risposto a un’iterrogazione sulle vincite nei casinò esteri e sull’impegno del governo nel combattere le ludopatie. im/AGIMEG