“Nel capitolo sociale, in qualche modo sfidando una discussione che dovremo fare nelle prossime settimane, metto proprio anche i giochi, perché, vedete, se andate a leggere il testo della legge di stabilità, vedrete quali sono le intenzioni del Governo, molto esplicite: la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza nonché delle fasce sociali più deboli e dei minori di età. Questo è l’obiettivo con il quale noi affrontiamo il delicatissimo e controverso tema del gioco e quello che abbiamo fatto in questa stabilità è duplice, da un lato un investimento di 50 milioni direttamente a sostegno degli interventi contro la ludopatia e dall’altro un intervento pesante nei confronti del settore”. Lo ha detto ieri in Aula alla Camera il sottosegretario al MEF Baretta, presente come rappresentante del governo nel corso della discussione delle linee generali della legge di stabilità approdata domenica a Montecitorio dopo l’approvazione delle modifiche in Senato. “La questione non termina qui – ha aggiunto Baretta – lo sanno bene i deputati perché ne abbiamo già parlato in Aula, c’è una legge in discussione nella Commissione di merito, subito dopo la pausa natalizia presenteremo il testo del decreto legislativo per applicare l’articolo 14 della delega fiscale. Quello che stiamo facendo nella legge di stabilità è l’anticipo di una riforma complessiva che vogliamo fare assieme al Parlamento e ne discuteremo quindi, ma intanto abbiamo messo in moto un contrasto al gioco illegale. Sono circa 7 mila, secondo i dati della Guardia di finanza e degli osservatori più importanti, i punti irregolari nel nostro Paese. Allora io dico, mi stupisco io della superficialità con la quale viene affrontata questa materia. Che facciamo ? Facciamo finta che non esista questo settore di illegalità ? Li lasciamo pascolare liberamente nelle nostre periferie e nei nostri centri, soprattutto molti sono concentrati nelle aree urbane, o ci mettiamo di fronte ad una capacità di intervento drastico ? Certo che abbiamo offerto a costoro di regolarizzarsi, è vero, ma è esattamente questo il punto: o ti regolarizzi o sarai fuori dal gioco legale e sarai perseguito in quanto tale. È un salto di qualità che lo Stato vuole fare e sicuramente l’intervento anche quantitativo è interessante: tra le due manovre, quella di intervento sulla regolarizzazione e quella di maggiore stretta sulla filiera, noi con questa legge di stabilità incassiamo – ma non è una questione di cassa, perché si va ad incidere esattamente sui proventi del settore – 1 miliardo e mezzo senza toccare la percentuale delle vincite. Quindi non interveniamo sui giocatori, sui quali dobbiamo fare un intervento molto più serio che riguarda appunto la regolarizzazione e anche affrontare questo tema delicato delle cosiddette macchinette. Insomma, in qualche modo diamo dignità ad un intervento statale che è finalizzato esattamente nella giusta direzione” ha poi concluso Baretta. im/AGIMEG